Reddito di Cittadinanza, i percettori occupabili che hanno perso il sussidio si stanno pian piano inserendo nelle politiche attive promosse dalle regioni.
Secondo quanto emerso dai dati ANPAL, tuttavia, non in tutte le regioni la presa in carico degli occupabili procede allo stesso ritmo. Vediamo.
Le regioni del sud (Sicilia, Campania e Calabria soprattutto) sono quelle che contano il maggior numero di soggetti occupabili che hanno dovuto rinunciare al RdC, pertanto anche il più alto numero di persone che i servizi per il lavoro devono prendere in carico.
Al nord ci sono meno soggetti occupabili che hanno perso il sussidio (meno sono anche i percettori in generale), ma in proporzione molti sono quelli già presi in carico. Come riporta Il Sole 24 Ore di venerdì 25 agosto, in Veneto su 1.702 soggetti senza più RdC, 1.176 sono già stati presi in carico. Anche il Piemonte ha già messo in campo gli strumenti regionali per favorire l’incontro tra domanda e offerta per gli ex percettori del RdC.
A partire da sabato 26 agosto, invece, è la Lombardia. Lo rende noto al quotidiano l’assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro, Simona Tironi: «invieremo a tutti gli interessati una comunicazione per aderire alle misure di politica attiva e di formazione messe in campo, laddove non lo avessero già fatto».
Anche Emilia Romagna, Toscana e Lazio si sono mosse, nonostante in quest’ultima regione gli ex percettori non presi in carico siano più numerosi di coloro per cui la presa in carico è già attiva.
Tra settembre e ottobre comunque si amplierà un po’ ovunque l’offerta di corsi di formazione e si punterà forte sull’asse pubblico-privato per favorire l’occupazione.