Spettacolo, ai lavoratori un Bonus da 1.500€ diverso dal passato

Una indennità di circa 1.500 euro arriverà per i lavoratori dello spettacolo. L’annuncio arriva direttamente dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (in foto) a margine del Consiglio dei Ministri che si è tenuto ieri.

I lavori del settore spettacolo, che abbracciano cinema, teatro, musica, ecc., sono caratterizzati da una discontinuità “fisiologica”. E’ questo il presupposto da cui nasce l’esigenza, già durante la gestione dell’ex Ministro Dario Franceschini, di offrire ai lavoratori un strumento di sostegno al reddito.

Bonus Spettacolo 2023: come funziona

Il nuovo Bonus viene garantito con una copertura quadriennale che parte da 100.000.000 di euro per il 2024, fino a scendere a 40.000.000 nel 2026. Si parla di una platea potenziale di 21.000 lavoratori dello spettacolo discontinui, tra autonomi a partita Iva e dipendenti a termine. Ma anche gli intermittenti senza indennità di disponibilità e con contratto a tempo indeterminato.

Sarà un decreto interministeriale, congiunto Ministero del Lavoro e Ministero della Cultura, che individuerà le attività connesse direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (quali ad esempio maschere teatrali, guardarobieri, addetti ai set cinematografici, figure di post-produzione, etc.).

Bonus Spettacolo 2023: i requisiti

L’indennità ammonta a circa 1.500 euro e sarà erogata da Inps in un’unica soluzione. I requisiti dovranno essere posseduti con riferimento all’anno precedente a cui si fa domanda: reddito non superiore a 25.000 euro e almeno 60 giornate di contribuzione al Fondo pensione lavoratori dello Spettacolo. E’ incompatibile con le indennità di maternità, malattia, infortunio e trattamenti di disoccupazione come NASpI e DIS-COLL.

Il Bonus può essere richiesto all’Inps annualmente entro il 30 giugno. Per questa ragione si distingue dalle precedenti indennità ‘una tantum’ erogate durante la pandemia Covid19.

Oltre allo stanziamento previsto dal decreto legislativo, la misura viene alimentata con oneri contributivi a carico dei datori di lavoro pari all’1% dell’imponibile contributivo. Dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione).

La nuova prestazione si aggiunge a quanto già previsto per i lavoratori dello spettacolo e agli artisti, da Inps, con il Fondo PSMSAD: clicca qui.