Quando chiedere un aumento di stipendio? Qual è il momento migliore per chiedere un adeguamento della propria retribuzione? Ci sono regole in proposito? La risposta è no. Però l’esperienza può indicare qual è il momento migliore.
Chiedere un aumento di stipendio dopo le Ferie può essere la soluzione adatta. Le motivazioni sono molteplici. Vediamole insieme.
Chiedere un aumento di stipendio in questo periodo economico caratterizzato da forte inflazione può offrire qualche chances in più al lavoratore. Innanzitutto perchè si ha una buona ragione per far presente che la propria retribuzione non è in linea con i rialzi del costo della vita. Fare spesa, pagare le bollette o fare il pieno di carburante oggi non è come una anno fa. L’inflazione ha portato a rialzi dei prezzi al consumo anche superiori al 10%, in alcuni casi si arriva anche al 20%. Mentre i salari sono rimasti sostanzialmente identici.
Nel frattempo le condizioni economiche dei lavoratori di ogni settore sono rimaste sostanzialmente immutate. Fatto salvo il settore dell’Industria Metalmeccanica e Installazione di Impianti, dove i lavoratori hanno ricevuto un cospicuo aumento a partire da giugno 2023, negli altri settori non si registrano grosse novità.
Nel comparto del Commercio, Servizi, Terziario, Turismo, – ad esempio – gli stipendi sono fermi al 2019. I lavoratori del settore dopo aver ricevuto un’anticipazione contrattuale nei primi mesi del 2023, sono in attesa del rinnovo complessivo dei CCNL di comparto. L’appuntamento con le novità è a settembre, come visto in questo articolo.
La situazione non muta se si osservano altri settori contrattuali come l’Industria Alimentare. Ma anche Artigianato o Cooperative, dove la maggior parte dei contratti sono scaduti in attesa di rinnovo.
Chiedere un aumento di stipendio dopo le Ferie può essere una buona soluzione. Il motivo, oltre alle ragioni obiettive spiegate sopra, è che in questa fare dell’anno si tirano le somme per i budget relativi all’anno successivo. Al 2024 in questo caso. Dopo la chiusura del bilancio dell’anno precedente.
E’ sul finire dell’anno che viene definito il nuovo piano dei costi. Per cui potrebbe esserci spazio, cioè risorse, per un aumento di stipendio da programmare a partire dal 2024. In alternativa, si può tentare di far salire il netto in Busta paga già entro la fine del 2023 sfruttando il Bonus fino 3.000 euro. Si tratta dell’erogazione da parte del datore di lavoro di fringe benefit. La misura è stata introdotta dal Decreto Lavoro ed è prevista per i soli lavoratori con figli. Al lavoratore sono erogabili anche importi minori di 3.000 euro, purchè il tutto avvenga entro la fine dell’anno.