Metalmeccanici, senza un accordo economico che adegui i salari all’inflazione ci sarà a breve uno sciopero.
E’ l’annuncio che arriva direttamente dagli Stati Uniti. Qui il sindacato automobilistico Uaw è impegnato in una complessa vertenza per rinnovare il contratto collettivo che si applica a gruppi come Stellantis, General Motors, Ford. Il contratto scade il prossimo 14 settembre.
Le parti negoziali sono ancora molto lontane, con il sindacato che ha richiesto un incremento superiore al 40%, per l’esattezza 46% da erogarsi in 4 anni, mentre l’azienda più disponibile del fronte datoriale, Ford, si è fermata al 9%. Le aziende in questa fase sono molto preoccupate per le previsioni al ribasso dei profitti.
La situazione però si fa incandescente. L’indisponibilità datoriale a seguire la linea dettata dal sindacato ha provocato nei giorni scorsi l’uscita su Facebook del presidente Uaw Shawn Fain (in foto), che ha commentanto così la proposta salariale della Ford «è un insulto al nostro valore». Più dure le parole rivolta invece ai gruppi Generale Motors e Stellantis, accusati di “rifiutarsi di contrattare in buona fede”. Per questo Uaw ha presentato anche una denuncia legale contro di loro.
E dunque proprio nella fase in cui il mercato auto sta viaggiando su numeri favorevoli sembra essere in arrivo “un altro potenziale shock dal lato dell’offerta”, scrive il quotidiano Milano Finanza, con uno sciopero del sindacato automobilistico Uaw che annuncia di mettere in ginocchio la produzione. In una recente consultazione la mozione della convocazione dello sciopero ha avuto una adesione del 97% dei lavoratori. A pesare sulle scelte dei lavorattori sicuramente l’aumento dell’inflazione che anche negli Stati Uniti ha eroso le retribuzioni reali.