Il paradosso del nuovo reddito di Cittadinanza è che le offerte di lavoro sono sensibilmente inferiori al numero dei disoccupati. E’ questo il risultato prodotto dalla nuova piattaforma messa in campo dal Governo, con il lancio del Supporto Formazione e Lavoro.
Gli occupabili che possono avere solo 7 ricariche RdC nel 2023, secondo l’Esecutivo possono chiedere il SFL e fruire di 350 euro in attesa di una ricollocazione. Nel frattempo devono scegliersi una attività tra queste nove.
Ma di questo passo il lavoro non arriverà mai. Vediamo cosa sta accadendo in Calabria.
Mancano le offerte di lavoro per gli ex percettori RdC. E soprattutto mancano a pochi passi da casa. A mettere in luce il fenomeno è il quotidiano Calabria Diretta News che raccoglie la denuncia di Santo Biondo, Segretario Generale della Uil Calabria.
In questa regione del meridione “ci sono 14.384 ex percettori del reddito di cittadinanza iscritti alla piattaforma, ma solo 80 offerte di lavoro disponibili. Al contrario, in Veneto ci sono 2.141 ex beneficiari e 3.700 annunci di lavoro. In Trentino, addirittura, le offerte superano i candidati: 307 contro 640“.
Insomma il sistema messo in campo dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone con l’Inps sembra far acqua da tutte le parti. E’ troppo marcato lo sbilanciamento: a Nord molte offerte per pochi potenziali occupabili, a Sud poche offerte di lavoro per una numero di disoccupati che è via via in crescita. Nei prossimi mesi infatti “atterreranno” sulla piattaforma nuovi ‘occupabili’, esodati dal RdC.