Colf e Badanti, aumentano le italiane che si offrono per lavorare nelle case nei servizi e nell’assistenza. Soprattutto al Sud. Lo mette in luce il rapporto annuale dell’Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, Domina. Secondo questo rapporto il 30% della componente del lavoro domestico è oggi costituita da donne italiane.
Il rapporto parte dai numeri INPS relativi al 2022, si parla di 272.583 lavoratori domestici di nazionalità Italiana. Numeri in crescita rispetto al 2012, quando i lavoratori domestici italiani erano pari al 21,2% del totale. Si arriva così, 9 anni, dopo al 30,5%.
Il rapporto fa una fotografia del settore soffermandosi anche sull’età e il genere. L’età media di questi lavoratori domestici di nazionalità italiana è 50,5 anni, la media si fa più alta per le donne (50,8) e più bassa per gli uomini (47,9). In minoranza i lavoratori domestici italiani under 40, 28,3% gli uomini e 15,5% le donne. La componente italiana si fa sentire in particolare tra le Colf (33,4%), e un po’ meno tra le Badanti (27,4%). Le ‘capofila’ sono le lavoratrici domestiche provenienti dall’Est Europa.
Le italiane che svolgono lavoro domestico, dice il Rapporto, si concentrano soprattutto in Sardegna (39.429) con l’82,2%, poi Lombardia (33.957), Lazio (24.243) con percentuali che superano di poco il 19%.