TFR dei lavoratori metalmeccanici, meglio che resti in azienda o versarlo al fondo Cometa? Proviamo ad analizzare in questo articolo la diverse convenienze dell’opzione sulla destinazione del Trattamento di Fine Rapporto.
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) è un elemento economico differito, che il lavoratore matura mensilmente, ma la sua erogazione avviene al termine del rapporto di lavoro. E’ prevista anche l’anticipazione del TFR in alcuni casi, dopo 8 anni di anzianità aziendale.
Di base il TFR è lasciato in azienda, salvo che il lavoratore non eserciti l’opzione di destinarlo ad un fondo di previdenza complementare. In questo caso lo scopo è costituirsi, col tempo, e con i versamenti periodici, una pensione integrativa. Insomma un assegno che integrerà quello pensionistico pubblico che sarà erogato da Inps.
Nel settore metalmeccanico il Fondo complementare di riferimento costituito dalle parti sociali è il Fondo Cometa. Ma il lavoratore può rivolgersi anche al mercato libero dei fondi.
Meglio mantenere il TFR in azienda o conferirlo alla previdenza integrativa? La domanda ricorre spesso tra i dipendenti, anche quando si pensa che sia stata fatta la scelta definitiva.
Iniziamo col dire fino al 2022 solo il 22% dei lavoratori ha optato per la previdenza integrativa. E’ la scelta migliore che si possa fare se si pensa che da pensionati si riceverà un assegno basso. Specie nei casi in cui si è costretti ad uscire anticipatamente dal lavoro per ragioni varie (es. Opzione donna, Ape sociale, ecc.). In questi casi avere una pensione che integra quella pubblica può essere una garanzia in più. Occorre anche tener presente che la decisione di destinare il TFR Cometa è irreversibile salvo nel caso in cui si riscatti totalmente la posizione.
La maggior parte dei lavoratori preferisce lasciare il TFR in azienda. In questi casi il vantaggio principale è che si può disporre della liquidità accumulata durante gli anni di lavoro, nel momento in cui cessa il rapporto. Una sorta di “salvadanaio”, che in alcune circostanze può anche essere liberato anticipatamente. Per di più gli importi possono salire in periodi di alta inflazione come questo, per effetto della rivalutazione. Solo per avere un dato recente, basti pensare che le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2021, vanno rivalutate dello 9,974576%.