Reddito di Cittadinanza regionale, nuova proposta 500€ mensili

Reddito di Cittadinanza regionale, sulla scia della petizione in Campania anche un’altra regione lancia la proposta di un sussidio tutto suo da applicare quando il RdC non ci sarà più.

Si tratta del Lazio, la terza regione in Italia per numero di percettori di Reddito di Cittadinanza dopo Campania e Sicilia: la cancellazione del RdC, dunque, farà più danni qui che altrove.

Secondo uno studio della Cgil, a perdere il sostegno progressivamente fino a dicembre sarà il 59% delle famiglie laziali. Famiglie per le quali adesso si apre una speranza.

Reddito di Cittadinanza regione Lazio: la proposta

Come annunciato da TuttoLavoro24.it, dalla Campania è partita una petizione per inserire una misura integrativa regionale (MIR) a beneficio delle famiglie che hanno perso o perderanno presto il Reddito di Cittadinanza.

Per numero di percettori il Lazio non se la passa tanto meglio. Per questo motivo, arriva dalla consigliera regionale dem Eleonora Mattia una proposta di legge simile (pl n. 60 del 1° agosto 2023), che intende combattere la povertà e promuovere l’inclusione sociale attiva.

Ne parla la stessa consigliera nella sua pagina web:

Ho depositato una proposta di legge per introdurre un Reddito di Dignità da 500 euro mensili per un anno per chi risiede nel Lazio per fornire un sostegno alle fasce sociali più deboli rimaste ‘orfane’ del Reddito di Cittadinanza e non lasciare soli i sindaci davanti a questa bomba sociale che si ripercuoterà soprattutto sul welfare degli Enti locali.

Tra i requisiti per accedere al Reddito di Dignità, è scritto nella proposta, servirà:

  • la residenza nel Lazio;
  • un ISEE inferiore 9.360 euro;
  • la sottoscrizione di un patto di inclusione sociale tra il beneficiario e il servizio sociale di riferimento.

Nessun sovrapposizione con l’Assegno di Inclusione, lo strumento che da gennaio 2024 sostituirà definitivamente il RdC nelle famiglie con soggetti disabili, over 60, minorenni o presi in carico di servizi sociali: ‹‹al massimo potrà fungere da integrazione››, assicura la consigliera dem proponente la proposta di legge.