Salario minimo, se per i lavoratori poveri sarebbe un manna dal cielo, per quelli impiegati nel settore dell’artigianato veneto non cambierebbe nulla. Questi ultimi, infatti, guadagnano già più di 9 euro l’ora, la soglia di retribuzione per cui i partiti di opposizione, come il PD di Elly Schlein, si stanno battendo da mesi.
La zona “più ricca” è quella di Belluno, dove la paga oraria degli artigiani in alcuni casi supera anche i 12 euro l’ora. Vediamo nel dettaglio quali sono le attività più ‘redditizie’.
A metà settembre l’Associazione degli Artigiani della provincia di Belluno ha condotto uno studio prendendo a campione 458 aziende artigiane della provincia, per un totale di 2.340 dipendenti. Calcolando le retribuzioni effettive dei lavoratori, è emerso che tutti hanno uno stipendio che supera i 9 euro l’ora previsti dal salario minimo.
Nel dettaglio, le professioni più remunerative dell’artigianato bellunese sono:
Superano i 9 euro l’ora, quindi la soglia fissata per il salario minimo, anche i dipendenti del settore chimica/gomma/plastica (9,97 euro), del comparto odontotecnico (9,70 euro), del tessile (9,36 euro), i lavoratori del settore alimentare (9,30 euro), dell’occhialeria (9,19 euro) e del noleggio autobus (9,11 euro).
Secondo lo studio dell’Associazione degli Artigiani, restano al di sotto dei 9 euro l’ora solo i parrucchieri e gli addetti alle pulizie.
‹‹Questi dati confermano che l’artigianato bellunese, contando su una contrattazione a favore dei dipendenti e sulla bilateralità artigiana, supera 9 euro di livello base della retribuzione […] Il Veneto rappresenta un modello virtuoso, grazie al confronto continuo tra parti attraverso cui si intercettano i bisogni dei lavoratori e la necessità di sviluppo e consolidamento delle imprese artigiane›› ha spiegato soddisfatto il direttore di Confartigianato Imprese Belluno, Michele Basso, commentando i dati.