Domanda di Assegno Unico decaduta, recita così un messaggio inviato da INPS a una platea di percettori della prestazione abbastanza eterogenea. Ma chi riguarda? E che significa?
Proviamo ad analizzare insieme i motivi che si celano dietro a questo SMS.
L’SMS che INPS ha inviato in questi giorni a una parte dei genitori che fruiscono dell’Assegno Unico per i figli a carico è questo:
Il messaggio è arrivato sui cellulari dei percettori interessati ma la stessa dicitura è visibile anche sul Fascicolo Previdenziale. Chi sono nel dettaglio gli interessati?
Sono coloro che accedono all’Assegno unico figli solamente previa richiesta a INPS (quindi coloro che non percepiscono il Reddito di Cittadinanza): l’SMS inviato a questi percettori serve a comunicare l’interruzione dell’erogazione del sussidio – e quindi la decadenza della domanda – per il sopraggiungere di motivi specifici previsti dalla normativa.
Per esempio, il figlio maggiorenne a carico potrebbe aver compiuto 21 anni e quindi la prestazione non spetta più. Oppure, un figlio maggiorenne under 21 potrebbe aver terminato una delle attività che danno diritto all’Assegno Unico. Per i figli maggiorenni non disabili, infatti, la prestazione è riconosciuta solo se al momento della domanda e per tutta la durata della prestazione ricorre almeno una delle seguenti quattro condizioni:
Per il figlio che per esempio supera gli 8.000 euro annui o termina il servizio civile universale l’Assegno Unico non spetta più e di conseguenza la domanda decade.
Se la domanda dell’Assegno Unico decade perché le condizioni per riceverlo non sussistono più, come detto sopra, c’è poco da fare. Si può solo contattare INPS per avere eventualmente maggiori chiarimenti.
Per mettersi in contatto con INPS si può: