Taglio del cuneo fiscale o taglio del cuneo contributivo?
Nell’ultimo decennio quasi tutti i governi che si sono succeduti hanno messo mano sulla fiscali.
Cerchiamo di fare chiarezza riepilogando e riassumendo gli interventi.
Si tratta di un intervento sul cuneo fiscale.
A tutti i lavoratori dipendenti veniva riconosciuto un emolumento mensile di 80 euro a partire da maggio 2014.
Ad essere interessati erano tutti i lavoratori dipendenti con reddito fino a 24mila euro.
Il bonus decresceva fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 26 mila euro.
Il bonus Renzi aveva però delle criticità:
Viene abolito il “Bonus Renzi” e viene introdotto il trattamento integrativo di 100 euro da luglio 2020.
L’assegno viene denominato “trattamento integrativo Legge 3/2020” (anche se si continuerà a chiamarlo “bonus Renzi”).
Il trattamento integrativo di 100 euro viene erogato interamente fino a 28mila euro.
Per i redditi superiori ai 28mila euro vengono incrementate le detrazioni per lavoro dipendente di 100 euro da 28mila a 40mila euro che decrescono, fino ad azzerarsi, raggiunta la soglia dei 40mila euro.
Pur ampliando di molto la platea dei beneficiari anche il bonus introdotto dal Governo Giallorosso aveva le medesime:
La riforma “Draghi”, entrata in vigore da marzo 2022, si è basata sui seguenti presupposti:
La manovra del “governo Draghi” manifestava le seguenti criticità:
Per non penalizzare i redditi tra i 15 e i 28 mila euro, il Governo decise di introdurre un cuneo contributivo, cioè un abbattimento dei contributi del 2% per consentire che gli effetti della manovra non abbassassero i redditi dei lavoratori dipendenti.
Infatti, l’effetto distorsivo della manovra ha avuto effetto l’anno successivo, in fase di conguaglio fiscale, dove è stato necessario recuperare i 200 euro di trattamento integrativo erogato nei mesi di gennaio e febbraio 2022.
In attesa dell’annunciata riforma fiscale del governo Meloni, nel corso dell’anno, per i primi sei mesi, è stato sostanzialmente, con una piccola modifica, tenuto in vita il taglio del cuneo contributivo del precedente governo.
Nel mese di luglio è entrato in vigore un ulteriore taglio del cuneo contributivo, fino ad arrivare al 6% e 7%, limitato ai redditi mensili inferiori a rispettivamente, a 2.692 e 1.923 euro.
Il taglio del cuneo contributivo, tuttavia, presenta le seguenti criticità: