Arretrati Scuola 2023, quando arrivano? E la Corte dei Conti?

Arretrati CCNL Scuola 2023 quando arrivano? E’ questa la domanda che si pongono gli 1,2 milioni di lavoratori della scuola. Il rinnovo del CCNL 2019-2021 è arrivato con l’accordo dello scorso luglio. Ma manca tutta la parte attuativa dell’accordo.

Insomma manca l’erogazione degli aumenti economici concordati tra Aran e sindacati. E così a distanza di mesi Docenti, Ata, Dsga, sono ancora in attesa degli arretrati, che intanto continuano a salire mese dopo mese.

Arretrati Scuola 2023, situazione Corte dei Conti

Cosa manca all’erogazione degli aumenti economici dopo la sigla del CCNL Scuola? Manca il completamento dei controlli di legittimità, previsti in questo caso dalla legge. Gli aumenti retributivi sono aumenti di costi che gravano sul Bilancio Statale. Per cui ci sono organi di controllo preposti, che secondo quanto prevede la nostra Costituzione e leggi specifiche, sono tenuti al controllo.

Il controllo di legittimità finanziaria sul rinnovo CCNL Scuola 2019-2021 spetta alla Corte dei Conti.

Secondo quanto prevede l’art. 47, comma 5, d.lgs. n. 165 del 2001 la Corte dei Conti ha il compito di certificare l’attendibilità della quantificazione dei costi dei contratti collettivi nazionali, nonché la loro compatibilità con gli strumenti di programmazione e di bilancio. La Corte dei conti delibera entro quindici giorni dalla trasmissione della quantificazione dei costi contrattuali.

E quando si esprime la Conti dei Conti sugli aumenti per il personale Scolastico? Secondo quanto appreso da TuttoLavoro24.it da fonti amministrative-contabili pochi giorni fa, i tempi di deliberazione e la relativa certificazione non sono affatto vicini. Sembra, infatti, che a distanza di 3 mesi dall’accordo, questo non sia stato ancora trasmesso alla Corte dei Conti. Un dato politico è evidente a questo punto: il Governo ha deciso di spostare in avanti (alle fine del 2023?) la data di erogazione degli aumenti e quindi degli arretrati attesi dal personale scolastico.