Assegno Unico, il Governo Meloni intende rivedere qualche regola e ritoccare gli importi così da arricchire le famiglie e incentivare la natalità.
Il pacchetto famiglia che l’Esecutivo intende inserire in Manovra (e che varrà circa 1 miliardo) non include solo l’Assegno Unico: tra le ipotesi allo studio del Governo ci sono anche la reintroduzione della detrazione per i nuclei familiari e la sperimentazione del quoziente familiare. Tuttavia, considerando che l’Assegno Unico spetta a tutti coloro che hanno figli a carico, indipendentemente dal loro reddito o ISEE, le modifiche all’Assegno Unico fanno la parte del leone.
Ne dà un’anticipazione Il Sole 24 Ore di martedì 10 ottobre.
Dal prossimo anno l’Assegno Unico potrebbe aumentare di importo, ma anche di destinatari. Le novità a cui il Governo sta pensando le anticipa Il Sole 24 Ore:
La prima novità comporterebbe l’estensione della platea: potranno richiederlo anche i genitori di figli sopra i 21 anni che rimangono a carico. Un’idea pensata per andare incontro ai nuclei in cui i genitori sostengono ancora le spese per l’istruzione universitaria e post universitaria dei figli, che non sono economicamente indipendenti.
La seconda novità invece coinvolge solo una parte delle famiglie. Ad oggi, infatti, le maggiorazioni dell’Assegno Unico sono riservate:
Come riporta il quotidiano, rivedere le percentuali delle maggiorazioni sarebbe la strada più facile da percorrere per aumentare gli importi dell’Assegno Unico visto che il pagamento avviene in automatico da parte dell’Inps e andrebbe a favore delle famiglie numerose e a più basso reddito. Resta da capire però quante sono le risorse a disposizione.