Manovra di Bilancio 2024, varato questa mattina dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge che adesso andrà alle Camere per essere approvato. Vale complessivamente quasi 24 miliardi di euro, «non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità» spiega soddisfatta la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di lunedì 16 ottobre.
È la stessa Presidente del Consiglio a riassumere le misure ad hoc per il lavoro contenute nella Manovra 2024, dalla conferma del taglio contributivo all’anticipo della riforma IRPEF fino ai fringe benefit.
Sintetizziamo le misure in questo articolo, in calce il video integrale.
Gli interventi più corposi in termini di risorse andranno a favore dei lavoratori con redditi medio-bassi, sia del settore privato che del pubblico.
La Premier parte dalla misura più sostanziosa, ossia la conferma per tutto il 2024 del taglio del cuneo contributivo, il cosiddetto Bonus Meloni. L’intervento costerà allo Stato circa 10 miliardi di euro e porterà in busta paga fino a 160 euro in più al mese per i redditi medio-bassi. Ecco le sue parole in conferenza stampa:
“Riusciamo a confermare i provvedimenti che avevamo varato lo scorso anno e lavoriamo sulle stesse priorità: difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio-bassi. Lo facciamo confermando per l’intero 2024 il taglio del cuneo contributivo, di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35 mila euro, di 7 punti percentuali per i redditi fino a 25 mila euro.”
L’aumento coinvolgerà una platea di circa 14 milioni di cittadini.
Il taglio del cuneo fiscale sarà rafforzato da una ulteriore misura a sostegno dei redditi medio-bassi: l’anticipo della riforma dell’IRPEF partendo dagli scaglioni più bassi.
“Di fatto eliminiamo il secondo scaglione – spiega la premier Giorgia Meloni – e quindi estendiamo il primo scaglione, quello che prevede una tassazione al 23% oggi previsto per i redditi fino a 15 mila euro fino a tutto il secondo scaglione, quindi si paga il 23% fino a 28 mila euro di reddito. È una misura che serve a rafforzare il taglio del cuneo che vale 4 miliardi e prevede un ulteriore beneficio ma che vedranno in busta paga solo i redditi più bassi.”
Riservata esclusivamente ai lavoratori del settore privato la quota di fringe benefit esenti fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli.
Si tratta di compensi una tantum che i datori di lavoro possono riconoscere ai propri dipendenti anche in forma diversa dal denaro.
Ma la vera novità riguarda i lavoratori senza figli: la proposta del Governo di aumentare nel 2024 la soglia da 258,23 euro a 1.000 euro anche per i dipendenti che non hanno figli a carico si è fatta concreta.
Novità importanti anche per i lavoratori della pubblica amministrazione: rimanendo in tema di sostegno ai salari, stanziati 7 miliardi di euro per garantire gli aumenti contrattuali del pubblico impiego.
“Ci sono più di 7 miliardi di euro a disposizione del ministro Zangrillo (ministro per la pubblica amministrazione, ndr): 2 miliardi per la sanità, 5 per i rimanenti settori. La priorità quest’anno va al rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza“ ha sintetizzato la premier.