Sugli stipendi del personale della pubblica amministrazione sarà corrisposto a tutti un incremento economico dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC).
Lo prevede il Decreto Anticipo varato dal Governo, con il quale sono anticipati alcuni provvedimenti previsti nella legge di bilancio 2024.
Nel decreto legge il Governo ha previsto, a decorrere dal mese di dicembre 2023, l’incremento dell’indennità vacanza contrattuale.
Si tratta di un anticipo degli aumenti contrattuali 2022-2024 (dei ccnl non ancora rinnovati) attraverso il meccanismo della rivalutazione dell’indennità vacanza contrattuale.
L’indennità vacanza contrattuale sarà rivalutata di 6,7 volte l’importo presente sulla busta paga di novembre.
La misura varata dal Governo non prevede la rivalutazione dell’indennità vacanza contrattuale per il personale a tempo determinato:
Come si può leggere nel provvedimento, l’aumento è riservato ai soli dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Questo avrà particolare impatto nella scuola dove ci sono centinaia di migliaia di precari.
Purtroppo, il personale a tempo determinato non beneficerà dell’anticipo dell’indennità vacanza contrattuale.
Questa misura è riservata esclusivamente ai lavoratori con contratti a tempo indeterminato.
Ciò include anche i docenti con contratti a termine che saranno assunti a tempo indeterminato a partire dal 1° settembre 2024, i quali perderanno l’opportunità di ricevere l’anticipo degli aumenti contrattuali.
Al momento della stipula del nuovo contratto, gli aumenti saranno riassorbiti.
Questo significa che il prossimo contratto non porterà alcun “gruzzoletto” nelle tasche dei dipendenti pubblici.
Quindi gli eventuali arretrati saranno decurtati dell’importo dell’anticipo erogato.
L’anticipo del rinnovo, erogato tramite IVC non assorbirà l‘assegno temporaneo accessorio.
A confermarlo è la norma stessa che non dice nulla a riguardo della riconferma del beneficio dell’1,5% erogato nel 2023.