CCNL Commercio, Terziario, Servizi, Distribuzione Moderna Organizzata, perchè non arrivano gli aumenti di stipendio per i lavoratori? Vediamo quali sono le ultime novità che riguardano i minimi retributivi di questi lavoratori, oramai alle prese con un contratto collettivo scaduto il 31 dicembre 2019.
La trattativa per il rinnovo del CCNL Commercio si muove su quattro fronti. I sindacati Filcams-Fisascat-Uiltucs negoziato con quattro diversi soggetti datoriali che rappresentanto le imprese: Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti, Distribuzione Cooperativa.
Finora i lavoratori di negozi, supermercati, boutique, botteghe, centri commerciali e uffici, hanno solo visto un acconto di 30 euro erogato da aprile scorso e un importo Una tantum a copertura di 3 anni (2020-2022).
Ora i sindacati chiedono un adeguamento dei minimi contrattuali superiore ai 150 euro per il 4° livello, ma anche “ristoro economico per i periodi precedenti al 2023, in particolare il 2022, che, com’è noto, è stato particolarmente influenzato dalla crescita dell’inflazione”. Ma le parti restano molto distanti nonostante Confcommercio abbia dichiarato di essere pronta a rinnovare il CCNL.
Per il rinnovo del Contratto Collettivo nazionale di lavoro del Commercio Terziario Distribuzione si è acceso il mondo delle relazioni sindacali. Con i sindacati che accusano le controparti aziendali di non voler riconoscere gli aumenti di stipendio che valorizzino i lavoratori e difendano il loro potere di acquisto, nel mentre accolgono le richieste del Governo di praticare gli sconti anti-inflazione alla clientela. Il tutto in un video-replica al noto spot di Esselunga che vede protagonista una bambina e una pesca.
La posizione delle aziende del settore è chiara. E l’ha ribadita Federdistribuzione alcuni giorni fa, come riporta Uiltucs in una nota: “non è possibile avere aumenti coerenti con l’aumento dei prezzi riscontrato nel periodo trascorso né in quelli previsti per il periodo di vigenza futuro”. Tradotto: l’inflazione è troppo alta e per le imprese non è sostenibile adeguare gli stipendi all’inflazione.