Rinnovo CCNL bancari, la trattativa è ancora in corso e lo scorso lunedì 23 ottobre c’è stato un nuovo incontro tra i rappresentanti del Comitato affari sindacali e del lavoro (Casl) dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e i segretari generali dei sindacati di settore Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin.
La mobilitazione per adesso non ci sarà, ma è fondamentale capire come proseguiranno le trattative per scongiurarne totalmente il rischio. Il prossimo capitolo lo si scriverà l’8 novembre, quando il Comitato di Presidenza scioglierà le riserve sul contratto. Intanto, nell’incontro del 23 sono stati definiti il percorso, il metodo e i punti da chiarire.
Il contratto è scaduto nel 2022, ciò fa sperare i 270 mila bancari in attesa di rinnovo in un aumento sostanzioso: si parla di minimo 435 euro di aumento per il livello medio di riferimento. Ma anche se sicuramente la parte economica è il tema centrale, da sola non basta.
Un fattore che rimane centrale è quello della formazione, fondamentale per garantire l’occupabilità delle persone, proprio adesso che ci sono migliaia di bancari che devono affrontare percorsi di upskilling e reskilling, come fa notare Il Sole 24 Ore di martedì 24 ottobre. Un altro tema molto caro alle banche, inoltre, è quello della fungibilità, così come stanno a cuore la mobilità e le trasferte.
Nel corso dell’incontro Abi ha ribadito la volontà di arrivare a una soluzione entro quest’anno, emersa chiaramente durante l’ultimo esecutivo. Alcuni ragionamenti si stanno facendo: «ci sono spiragli moderatamente positivi», ma per fare il contratto «le banche devono dare un mandato pieno, e non sui singoli argomenti, al presidente del Casl», afferma Sileoni di Fabi.
Se ciò accadesse il prossimo 8 novembre, il contratto si potrebbe anche chiudere con tempistiche più veloci rispetto al passato.