La domanda ci è stata posta da una nostra lettrice che lavora nella Scuola indecisa se iscriversi al Fondo Espero.
Per poter rispondere è necessario dire in poche parole cos’è il Fondo Espero.
Il Fondo Espero è un fondo pensione per i lavoratori della Scuola che viene alimentato da versamenti volontari più un contributo dell’1% a carico dello Stato.
Per fare un’analisi occorre distinguere tra lavoratori a tempo determinato e a tempo indeterminato.
I lavoratori a tempo determinato della Scuola possono aderire al Fondo Pensione Integrativa e conferire al Fondo parte del loro stipendio.
L’adesione si fa dal portale NoiPA, nella propria area personale dove occorre seguire le indicazioni.
Lo Stato versa ad Espero, mensilmente, una somma pari all’1% della retribuzione lorda.
Al termine del contratto, l’INPS versa il TFR direttamente al Fondo.
Quindi, per poter prendere una decisione corretta, il dipendente non deve aver bisogno dei soldi del TFR. Deve cioè permettersi di accantonare la somma per il futuro.
Quindi la decisione è individuale, non è possibile dare consigli in quanto il personale precario potrebbe aver bisogno dei soldi del TFR immediatamente e non alla fine della propria carriera.
Più facile la scelta per i lavoratori a tempo indeterminato.
Li possiamo dividere in due grandi categorie:
Chi è in regime di TFS e vuole aderire ad Espero deve passare automaticamente in TFR, cioè deve optare per il TFR.
Il TFS maturato fino alla data di adesione diventa TFR e ne segue le sorti.
L’optante, oltre alla quota obbligatoria, può decidere di versare al massimo fino al 2% della propria retribuzione lorda.
Alla cessazione del rapporto di lavoro l’optante vedrà tre pagamenti che elenchiamo in ordine cronologico in ordine di incasso:
I lavoratori assunti dopo l’anno 2000 possono versare volontariamente ad Espero, oltre alla quota obbligatoria del 1%, fino al 20% (un quinto) della propria retribuzione.
Anche questa tipologia di lavoratori avrà tre versamenti alla cessazione del rapporto di lavoro: