Il Calendario degli appuntamenti che faranno decollare il Concordato preventivo biennale per le partite Iva a partire dal 2024 presenterà delle novità che vanno oltre il testo dello schema di decreto.
A lanciare questa notizia in “anteprima” assoluta è il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Secondo il Consiglio la serie di appuntamenti previsti per il 2024 e annunciato in questo articolo, sarà rivista dal Governo. A dare rassicurazioni al riguardo è stato il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
preso atto delle bozze circolate sul Decreto Legislativo relativo all’accertamento, ha rilevato una formulazione dei termini previsti dall’art. 9, comma 2, della bozza medesima, che avrebbero potuto essere di difficile gestione da parte dei contribuenti e dei professionisti che li assistono.
Il concordato preventivo biennale che sarà attivato dal 2024 consentirà ad imprese, professionisti e semplici partite Iva di pagare le tasse sui redditi (Irpef e Irap) per due anni in base ad una “proposta” che arriverà dall’Agenzia delle Entrate. L’accettazione della proposta da parte del contribuente postula che gli obblighi fiscali non muteranno anche in caso di rialzo del fatturato.
L’amministrazione finanziaria conosce tutti i dati del contribuenti e potrà lanciare un accordo, in presenza di tutti i requisiti, in cambio di zero controlli per l’intero periodo. Dal concordato è esclusa l’Iva.
Secondo la bozza del Decreto legislativo circolata nei giorni scorsi la proposta dell’Agenzia delle Entrate doveva essere fatta al contribuente autonomo entro il quinto giorno precedente al termine di pagamento del saldo delle imposte sui redditi. Questo però avrebbe concesso troppo poco tempo alle partite Iva per la valutazione della proposta.
La novità sulla tabella di marcia, sulla quale il Consiglio dei Commercialisti ha avuto l’ok, è che l’avvio sarà ancorato all’invio dei dati dichiarati dal contribuente. In questo modo sarà garantita una tempistica maggiore alla folta platea dei soggetti potenzialmente interessati all’istituto del concordato preventivo biennale.
Quindi il termine sarà con ogni probabilità flessibile. E il calendario previsto dalla bozza di decreto legislativo sarà rivisto. Per ora le indicazioni a disposizioni ci dicono che il Calendario per il concordato preventivo biennale sarà il seguente:
Entro il 15 marzo l’Agenzia delle Entrate si doterà dei sistemi informatici per l’acquisizione dei dati del contribuente, utili a elaborare la proposta di concordato preventivo biennale.
Entro il 20 giugno l’interessato potrà inviare i dati che costituiscono requisiti necessari al concordato.
Entro il 25 giugno l’Agenzia delle Entrate invia la proposta alla partita iva sulla definizione biennale del reddito.
A quel punto si lascerà al contribuente più tempo per decidere e non i 5 giorni ipotizzati dalla bozza, che avrebbero fatto concludere l’iter il 30 giugno. La tempistica definitiva potremo conoscerla tra qualche giorno, quando usciranno le versioni definitive del decreto fiscale.