I metalmeccanici di Fiom e Uilm aderiscono agli scioperi proclamati da Cgil e Uil di novembre 2023. Una serie di stop dal lavoro per protestare contro le misure introdotte dal Governo con la Manovra di Bilancio per il 2024.
Nel centro del mirino ci sono, oltre che le misure deboli per tutelare i salari dei lavoratori rispetto al rialzo dei prezzi, gli interventi sulle Pensioni. Quota 103 del 2024 non è la riforma della Legge Fornero che operai e impiegati chiedono a gran voce da anni, anzi peggiora la Quota 103 prevista per il 2023 con le precedente legge finanziaria. Retromarcia anche su Ape sociale e Opzione donna.
E allora quali sono le date degli scioperi dei lavoratori metalmeccanici? Gli scioperi si effettueranno su base regionale. Vediamo tutte le date.
Cgil e Uil ha proclamato gli scioperi su base regionale su 4 date.
Il 17 novembre per 8 ore o per l’intero turno si fermeranno i lavoratori del settore privato, quindi anche i metalmeccanici, delle Regioni del centro Italia: Lazio, Umbria Toscana, Marche, Abruzzo, Molise. In questa giornata è proclamato anche uno sciopero su base nazionale di tutti i lavoratori dei trasporti e del pubblico impiego, scuola inclusa, con una manifestazione che si terrà a Roma.
Il 20 novembre sarà il turno della Sicilia mentre la Sardegna si ferma il 27 del mese.
Il 24 novembre lo sciopero riguarderà le aziende delle regioni del Nord del Paese: Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Bolzano, Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia.
Il 1° dicembre ad incrociare le braccia per 8 turni di lavoro o per l’intero turno saranno invece i lavoratori delle Regioni del Sud: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
In queste date lo sciopero dei lavoratori metalmeccanici sarà realizzato con quello dei lavoratori di altri settori. Alla chiamata di Cgil e Uil hanno infatti risposto tutte le categorie. Questo è l’elenco – non esaustivo – riportato sul sito della Commissione di Garanzia sugli Scioperi: settori acqua, carburanti, credito, farmaci, logistica, elettricità, energia e petrolio, gas, istituti di vigilanza, metalmeccanici, pulizie e multiservizi, radio e tv, telecomunicazioni, ristorazione, lavanderie industriali. Al quale si aggiungono i settori alimentare, edilizia, legno, servizi, commercio, ecc.