Anche gli infermieri e le altre professionalità del comparto sanitario si fermeranno il 17 novembre in adesione dello sciopero nazionale dei servizi pubblici contro la Manovra di Bilancio del Governo. La giornata di stop proclamata da Cgil e Uil, da un lato, e da USB, dall’altro, vedrà anche la partecipazione del sindacato di categoria Nursind.
A renderlo noto è una il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, in un comunicato in cui vengono spiegati i motivi della mobilitazione.
Lo sciopero degli infermieri ci sarà il 17 novembre 2023. Lo stop è per 24 ore, significa che ci potranno essere disagi per l’utenza in tutti i turni di lavoro. Lo stop riguarda non solo il personale sanitario dipendente delle strutture pubbliche ma anche degli ospedali e cliniche private. Saranno garantiti i servizi essenziali secondo le norme di settore.
Al centro delle protesta la riforma delle uscite da lavoro che penalizza chi andrà in pensione con Quota 103. La stessa situazione già denunciata dai medici, che pure ricorreranno allo sciopero.
“Solo un cambio di passo concreto sui contenuti della manovra può davvero tranquillizzare gli infermieri, una categoria sempre più ridotta all’osso e per di più demoralizzata da promesse di valorizzazione professionale rimaste sulla carta. E’ per queste ragioni che la protesta è inevitabile“, ha dichiarato il Segretario Bottega.
Il sindacato Nursind contesta il ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali, che finirà col penalizzare coloro che hanno già maturato i requisiti o stanno per maturarli e quindi sono più vicino al pensionamento. Inoltre si contesta la mancata chiarezza in ordine alla “indennità di specificità infermieristica”, prevista dal CCNl 2019-2021, che viene erogata per 12 mensilità partire dal 1° gennaio 2021.