Addizionali Irpef più alte con la Riforma: rischio prelievi sugli Stipendi

La riforma dell’IRPEF voluta dal Governo rischia di costringere gli enti territoriali ad aumentare le tasse locali.

Dal 2024 gli scaglioni di reddito per il calcolo dell’IRPEF passeranno da 4 a 3: i redditi da 15 a 28 mila euro infatti verranno tassati al 23% (e non più al 25%), esattamente come quelli fino a 15 mila euro. In questo modo la busta paga dei lavoratori con reddito medio-basso aumenterà. Tuttavia, per via delle tasse locali si rischia di perdere il beneficio ottenuto. Vediamo perché.

Riforma IRPEF, 3 aliquote fanno aumentare le addizionali

Gli enti territoriali dovranno aumentare la pressione fiscale. È quanto emerge dal documento delle Regioni allegato all’intesa raggiunta in Conferenza Unificata sul primo modulo di riforma fiscale, quello che nel 2024 porterà l’irpef da 4 a 3 aliquote.

Le legge stabilisce infatti che le aliquote delle addizionali comunali e regionali e i relativi scaglioni vengano modellati su quelli nazionali, quindi il passaggio da 4 a 3 aliquote comporta che lo stesso schema sia adottato a livello locale.

La riforma fiscale così come prevista dal Governo per il 2024 determinerebbe dunque una perdita di entrate per le regioni e le province. Riducendosi gli introiti, gli enti dovrebbero aumentare i propri tributi per compensare il mancato gettito e far fronte agli impegni.

A paventare il rischio è Il Messaggero di lunedì 13 novembre. Ancora comunque non è detta l’ultima parola: il testo del DDL Bilancio 2024 deve infatti passare al Parlamento, che potrebbe effettuare qualche modifica proprio su sollecitazione degli enti territoriali.

Secondo quanto si apprende dal quotidiano romano, i sindaci hanno chiesto di mantenere invariati gli scaglioni e le aliquote IRPEF e il Ministero dell’Economia ha accolto la richiesta: il relativo esame verrà discusso durante l’iter parlamentare, ma le addizionali locali dovrebbero restare basate su 4 aliquote e scaglioni.