I lavoratori genitori di figli con meno di 14 anni non potranno beneficiare della proroga dello smart working nel 2024.
E’ la decisione presa dal Senato, ieri, durante i lavori per la conversione in legge del Decreto Proroghe. Ora il testo passa alla Camera dei Deputati.
La novità emersa dal Senato riguarda i lavoratori del settore privato, che ad oggi possono beneficiare del lavoro agile semplificato fino al 31 dicembre 2023.
Durante i lavori parlamentari il senatore PD Antonio Nicita aveva proposto l’emendamento che lo prorogava fino al 30 giugno 2024. L’emendamento era stato dichiarato ‘ammissibile’ in Commissione. L’ammissibilità però non garantisce l’approvazione del testo della norma.
E così è stato, durante la seduta dei lavori di ieri è arrivata la bocciatura della maggioranza di centro-destra che ha cassato ogni proroga per i lavoratori con figli under 14 nel settore privato. Dal 1° gennaio 2024 i lavoratori e lavoratrici che vorranno lavorare in smart working dovranno trovare un accordo individuale con l’azienda. Per il pubblico impiego resta la proroga per i fragili fino al 31 dicembre 2023.
Dietro la scelta parlamente si cela una precisa scelta governativa di fermare ogni formare di semplificazione ‘ereditata’ dall’emergenza Covid. In tarda serata sono anche arrivate le dichiarazioni della Ministra del Lavoro Marina Calderone che plaude e commenta così la scelta del Senato:
“Dobbiamo fare delle riflessioni: al 31 dicembre finisce la normativa emergenziale e dobbiamo guardare all’evoluzione di un modello che ha contaminazioni con forme di lavoro che non sono ascrivibili a una prestazione di lavoro che ha un inizio e una fine nell’arco della giornata”.