Fin dall’approvazione del decreto anticipi era molto chiaro il concetto gli l’anticipo del contratto sarebbe stato erogato, nella misura intera, anche a coloro che sarebbero andati i pensione nel corso del 2024.
In base a questa logica interpretazione, alcune importanti testate economiche nazionali appalesavano la possibilità che l’anticipo dell’Indennità Vacanza Contrattuale (IVC), erogata in unica soluzione nel mese di dicembre 2023, potesse generare indebiti per il personale in pensione nel corso nel 2024.
Per esempio: il pensionando che riceveva tutto l’anticipo a dicembre 2023 andando in pensione l’1/7/2024, avrebbe dovuto restituire metà di quanto percepito.
Ma non andrà così.
La risposta è sì, ma a determinate e specifiche condizioni.
Le condizioni le abbiamo potute vedere solo ora, dopo l’applicazione della lavorazione collettiva.
Per avere tutto l’anticipo del 2024, Lo stipendio deve essere attivo almeno un giorno del mese di dicembre 2023.
Per esempio, un dipendente dell’Agenzia delle Entrate che va in pensione dal 2 dicembre 2023 avrà tutto l’anticipo 2024 erogato nel mese di dicembre 2023.
Sottolineiamo ancora che solamente ora, ad operazioni di conguaglio concluse, siamo venuti a conoscenza di questo modus operandi di NoiPA.
Noipa provvederà a recuperare l’anticipo non appena il contratto 2022/2024 sarà firmato attraverso le operazioni di conguaglio.
Questo avverrà nel lungo periodo in quanto i tempi per la trattativa e per per la firma si prevedono molto lunghi.
La riposta è estremamente tecnica ma logica: i fondi per il pagamento (2 miliardi di euro) sono stati stanziati in bilancio per l’anno 2023.
Quindi, sebbene sia un anticipo, NoiPA, lo ha considerato come un arretrato maturato seppure limitatamente per chi è in servizio attivo al 1° dicembre 2023 compreso.
Poiché alcuna somma era stata stanziata in nella legge di bilancio 2023 per il rinnovo dei contratti, sarà necessario stabilire, in sede di trattative, come gestire tecnicamente i due milioni di euro del bilancio 2024 anticipati al 2023.
Una piccola per il personale della Scuola che andrà in pensione con la finestra del 1° settembre 2024.
Ovviamente, anche in questo, per il momento, non dovrà preoccuparsi di restituire l’anticipo.
Facciamo un esempio:
Un insegnante con 35 anni di anzianità, in pensione dal 1° settembre 2024, avrebbe dovuto restituire ben 4 mesi di anticipo e 4/12 di tredicesima, vale a dire, circa 436 euro.
Questo anticipo non sarà da restituire. Per il momento.