Dopo la sospensione del Reddito di Cittadinanza i percettori potranno proseguire gli interventi di inclusione sociale previsti dal Patto di inclusione. Il chiarimento arriva dal Ministero del Lavoro nella nota del 14 novembre 2023.
A garantire la continuità di questi progetti sono i fondi della Quota Servizi Del Fondo Povertà. Gli ex percettori del RdC e gli attuali titolari del Supporto Formazione e Lavoro potranno proseguire o avviarsi ai Patti per l’Inclusione sociale e per il lavoro nell’ambito dei PUC, Progetti Utili alla Collettività. I finanziamenti potranno pervenire da questo Fondo, ricorda il Ministero.
Dal punto di vista amministrativo-contabile il Ministero chiarisce che fino al 31 dicembre 2023 i percettori del sussidio che sono presi in carico dai servizi sociali o dai centri per l’impiego, sono i beneficiari della quota servizi 2018-2020 e 2021-2023 del Fondo.
Gli esodati del RdC, cioè chi ha avuto la sospensione del sussidio per il raggiungimento delle 7 mensilità, potranno proseguire gli interventi di inclusione sociale se previsti nell’ambito del Patto di inclusione sociale.
Dal 1° gennaio 2024, secondo quanto previsto dal Decreto Lavoro, tali quote sono destinate agli interventi a favore dei beneficiari del nuovo Assegno di Inclusione (ADI) e alle famiglie in simili condizioni di disagio economico a partire dalla data di istituzione del sostegno.
Nell’ambito dei Progetti utili alla collettività (PUC), è consentito il finanziamento a valere sul Fondo povertà sia per i Patti per l’inclusione sociale che per i Patti per i lavoro. E più in generale di quelli i quali parteciperanno: a) ex percettori RdC che su base volontaria i PUC per non più di 6 mesi; b) i beneficiari del SFL che optano per la partecipazione ai PUC.
La spesa destinata ai percettori del Supporto Formazione e Lavoro è ammissibile solo dal 1° settembre 2023, data di avvio del sussidio.