Gli aumenti delle pensioni attesi per gennaio 2024 ci saranno. La conferma arriva da una nota del Ministero dell’Economia dalla quale si apprende che “il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, di concerto con la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ha firmato” il decreto che rivaluta le pensioni.
Vediamo in cosa consiste e quali effetti avrà sulle pensioni a partire dal 2024.
All’inizio di ogni anno le pensioni e altri assegni sociali vengono rivalutati in base al tasso di inflazione. Ad ‘autorizzare’ Inps a far lievitare gli assegni è un decreto del Ministero dell’Economia e Finanze firmato di concerto con il Ministero del Lavoro, che per prassi amministrativa viene emanato il novembre dell’anno prima. In questo modo l’ente previdenziale ha il tempo di procedere ai calcoli, gli adeguamenti e le comunicazioni formali all’utenza.
Secondo il Decreto interministeriale del novembre 2023, l’adeguamento delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2024 sarà pari a +5,4%.
L’aumento è stato calcolato, come previsto dalla legge, sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023. Dunque è il tasso medio d’inflazione rilevato dall’Istituto di Statistica per l’anno in corso. Salvo conguagli che verranno realizzati, e riconosciuti ai pensionati, al termine dell’anno prossimo.
L’aumento – precisa la nota ministeriale – “verrà riconosciuto nelle modalità previste dalla normativa”. Occorrerà fare molta attenzione quindi. Perché non a tutti i pensionati andrà il 100% della rivalutazione. La decisione finale spetterà al Parlamento con la votazione della legge di Bilancio del 2024. Nella proposta di Manovra consegnata dal Governo alle due Camere c’è infatti una rivalutazione parziale a partire dalle pensioni di importi superiori alle 4 volte il minimo (per approfondire clicca qui).