Dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza sarà sostituto dall’Assegno di inclusione “ADI” 500€.
La nuova misura è erogata mensilmente dall’INPS per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, per accedere bisogna essere in possesso di determinati requisiti e in questo articolo vedremo insieme se il nuovo reddito è compatibile con la NASPI o altro strumento di disoccupazione involontaria.
Dal 1° gennaio entra in vigore il nuovo assegno, quest’ultimo può essere richiesto da chi percepisce l’indennità di disoccupazione?
La risposta è affermativa poiché l‘assegno di Inclusione è compatibile con la NASPI e con ogni strumento di sostegno al reddito per disoccupazione involontaria.
Bisogna però ricordare che il soggetto che risulta in NASPI devo comunque possedere i requisiti di accesso richiesti.
La prestazione non è riconosciuta se all’interno del nucleo familiare, un componente maggiorenne, che esercita la responsabilità genitoriale, non già occupato e che non frequenta un regolare corso di studi, e che non abbia carichi di cura, tenuto a partecipare alle attività del Progetto di inclusione sociale e lavorativa risulti disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, salvo giusta causa/risoluzione consensuale nell’ambito di una procedura di licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
Tale divieto permane nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni.
Per accedere alla prestazione, il componente che richiede l’assegno deve possedere questi requisiti:
Requisiti di cittadinanza:
Al momento della presentazione della domanda, il richiedente e i componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza devono avere la residenza in Italia per almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 in modo continuativo.
Requisiti economici:
Inoltre, il richiedente non deve aver riportato sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’art. 444 c.p.p. o sottoposto a misura cautelare personale o di prevenzione, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.
Infine l’assegno non spetta a soggetti che risiedono presso strutture a totale carico pubblico.