Se il Bonus Meloni fa aumentare il netto in busta paga, ci pensano le addizionali regionali a farlo scendere. Dal prossimo mese di gennaio infatti i lavoratori riceveranno una mazzata sugli stipendi, sia nel settore pubblico che in quello privato.
L’aumento del prelievo non riguarderà tutte le Regioni, ma solo 2 che hanno deciso di rivedere le aliquote Irpef.
Scopriamo quali sono e le aliquote da applicare.
Tra le Regioni che aumenterà le aliquote dell’addizionale Irpef c’è il Lazio amministrato da Francesco Rocca.
Uno dei primi atti del neo presidente sponsorizzato dalla Premier Giorgia Meloni è stato lo stop al rifinanziamento del fondo ‘tagliatasse’, che aveva consentito negli ultimi anni un calmieramento del prelievo sui redditi.
Dal 1° gennaio 2024 l’aliquota dell’Addizionale Irpef tornerà ad essere del 3,33%. Secondo i sindacati lo stop agli aiuti produrrà un aumento tra i 160 e i 400 euro annuali per circa due milioni di lavoratori del Lazio con redditi tra i 15.000 e i 40.000 euro.
Il balzo in avanti per i redditi tra 15.000 e i 35.000 euro sarà sostanzioso, nel 2023 infatti il prelievo è stato dell’1,73%. L’aumento dell’addizionale Irpef sarà dell’1,6%.
Il prelievo per i cittadini della regione Lazio sarà il più alto d’Italia: basti pensare che per il primo scaglione di reddito perfino l’addizionale della Regione Lombardia è più bassa, parliamo del 1,23%, mentre per il terzo e il quarto scaglione, l’addizionale è 1,72%.
Dal 1° gennaio 2024 anche il Molise amministrato dal centro-destra con Francesco Roberti aumenta le addizionali regionali Irpef. Sui redditi fino a 15.000 euro si passa dall’attuale prelievo dell’1,73% al 2,03%.
Nello scaglione tra 15.000 a 28.000 euro si passa dall’1,93 al 2,23%. Mentre per le fasce da 28.000 a 50.000 l’aliquota sale al 3,33% dall’attuale 2,43 e 2,63% con la maggiorazione.