Assegno di Inclusione, Decreto in arrivo: ogni 3 mesi è rischio sospensione

Assegno di Inclusione, tutto pronto per il via alle domande. Il decreto del Ministero del Lavoro che fissa le regole per presentare la domanda e i criteri per i controlli ha ricevuto in data 6 dicembre il via libera della Conferenza unificata.

Ciò significa che tempo qualche giorno e gli ex nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza con membri disabili, minorenni, over 60 o presi in carico dai servizi sociali potranno richiedere l’Assegno di Inclusione da 500 euro mensili. Non però senza rispettare una serie di obblighi.

Assegno Inclusione, quali impegni per i percettori?

Già TuttoLavoro24.it aveva annunciato che il Governo stava pensando di anticipare l’invio delle richieste per l’Assegno di Inclusione, e tutto fa pensare che la promessa sarà mantenuta. Non appena la Corte dei Conti apporrà il suo visto sul provvedimento a firma della Ministra Marina Calderone, infatti, le domande potranno finalmente essere inviate.

Il nuovo sussidio partirà da gennaio e spetterà, come detto, alle famiglie in cui ci sono soggetti non occupabili, quindi disabili, minori, ultra 60enni e presi in carico dai servizi sociali. Per accedervi occorre avere un ISEE sotto i 9.360 euro e una serie di altri requisiti.

Ma soddisfare i requisiti non basta, perché ci sono anche degli impegni da rispettare. Ne dà un’anteprima Il Messaggero di giovedì 7 dicembre:

“A cominciare dagli impegni che chi riceverà il nuovo assegno dovrà prendere per continuare ad incassarlo. I beneficiari dovranno firmare un «patto di attivazione digitale» sulla piattaforma Siisl. Qui dovranno essere indicati i recapiti telefonici, le mail o si potranno verificare direttamente le comunicazioni. Entro 120 giorni i beneficiari dell’assegno dovranno presentarsi ai servizi sociali per aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Se non lo fanno l’assegno sarà sospeso. E ai servizi sociali dovranno presentarsi ogni 3 mesi (90 giorni) per un aggiornamento sui progressi fatti. Chi non si presenta senza un giustificato motivo, perde il diritto a ricevere l’assegno.”

Insomma, fare domanda di Assegno di Inclusione comporta la conseguente sottoscrizione del PAD e l’adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa da attuarsi con l’ausilio dei servizi sociali entro 120 giorni. Ogni 3 mesi poi bisognerà recarsi presso gli stessi per dare conto dei progressi fatti. Appuntamento fondamentale, visto che chi non si presenta perderà il diritto all’assegno.

L’obbligo vale anche per chi, all’interno della stessa famiglia, è in grado di lavorare (cosiddetti occupabili tra i 18 e i 59 anni). Questi però dovrà sottoscrivere un patto per il lavoro con i Centri per l’impiego, i quali ogni 3 mesi dovranno essere messi al corrente dei progressi conseguiti dal cittadino.