Nel 2024 l’Assegno Unico per i figli a carico aumenterà e potrà arrivare fino a 200 euro mensili. L’aumento sarà possibile grazie alla rivalutazione all’inflazione. Ogni anno le prestazioni previdenziali vengono adeguate al costo della vita registrato l’anno precedente e tra queste rientra anche l’Assegno Unico.
L’inflazione del 2023 si è attestata intorno al 5,4%, pertanto il prossimo anno l’Assegno Unico dovrebbe subire aumenti di tale portata. Allo stesso modo aumenterà anche la soglia ISEE che permette di accedere alla quota massima e le maggiorazioni riservate a particolari famiglie. Vediamo meglio.
Si adegua l’Assegno Unico e di pari passo si adeguano l’ISEE e le maggiorazioni.
Per quanto riguarda l’ISEE, la quota massima di Assegno unico scatterà sotto la soglia ISEE di 17.090,61 euro (oggi è 16.215 euro). Coloro che hanno un indice ISEE sotto questa cifra riceveranno 199,4 euro per figlio, circa 10 euro in più degli attuali 189,2 euro al mese. La soglia minima mensile, che si applicherà invece alle famiglie con un ISEE superiore a 45.575 euro, salirà da 54 a 57,2 euro per figlio (28,5 per i figli dai 18 ai 20 anni).
Secondo questo schema aumenteranno anche le maggiorazioni. Ad oggi, queste spettano per:
Anch’esse, proprio come l’ISEE e l’importo base dell’Assegno Unico, dovrebbero subire degli aumenti del 5,4%. Ad oggi, per esempio, per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 91,90 euro mensili per un ISEE pari o inferiore a 16.215,00 euro. Importo che è destinato ad aumentare, così come la maggiorazione riconosciuta alle madri under 21. Ad oggi è loro riconosciuta una maggiorazione di 21,60 euro per ciascun figlio: se tale importo aumentasse del 5,4%, come ipotizzato, raggiungerebbe 22,77 euro a figlio.
La stessa cosa succederebbe alla maggiorazione per i figli minori con disabilità grave (che non risente delle variazioni dell’ISEE). Nel 2022 era pari a 100 euro, mentre nel 2023 è salita a 102,7 euro. Nel 2024 dovrebbe salire ancora: se aumentasse del 5,4%, come si pensa, toccherebbe quota 105,40 euro.