A gennaio 2024 due voci del cedolino dello stipendio cesseranno. Dopo aver dato tutte le informazioni sulle modalità operative relative all’anticipo dell’Indennità Vacanza Contrattuale per il 2024 e dopo aver riscosso la tredicesima mensilità 2023, facciamo alcune considerazioni su come saranno le retribuzioni nel corso dell’anno 2024.
Poiché l’Indennità Vacanza Contrattuale, per l’anno 2024, verrà anticipata a dicembre 2023, questa voce stipendiale non dovrebbe comparire da gennaio.
Un’altra voce che sicuramente non ci sarà è l’Assegno Accessorio Temporaneo che scade a dicembre 2023 e non è stato rinnovato.
Nell’immagine le frecce rosse indicano le due voci dello stipendio che non ci saranno nel 2024. Gli stipendi, togliendo queste due voci, saranno quindi inferiori nel 2024.
Nel 2024 lo scaglione dell’IRPEF del 25% relativo ai redditi tra 15 e 28 mila euro verrà soppresso. Tuttavia, secondo le nostre proiezioni, la riduzione dell’IRPEF non dovrebbe compensare la mancanza delle due voci stipendiali soppresse.
Ecco la simulazione di uno stipendio di un insegnante a ottobre 2023 e gennaio 2024 dove si rileva ina differenza circa 30 euro in meno:
In effetti, diminuendo l’imponibile fiscale in seguito all’eliminazione delle due voci stipendiali, l’effetto della riduzione dell’irpef è minore in quanto calcolata su un imponibile inferiore.
La risposta è sì.
Il personale a tempo determinato, a differenza dei colleghi di ruolo, manterranno la voce “Indennità Vacanza Contrattuale” (IVC) maggiorata di 6,7 volte rispetto al mese di dicembre.
Il personale a tempo indeterminato, infatti, percepirà a dicembre 2023 – in anticipo – tutta l’Indennità Vacanza Contrattuale (IVC) dell’anno 2024.
Non sappiamo ancora come NoiPA gestirà l’Indennità Vacanza Contrattuale.
Possiamo ipotizzare anche che l’indennità vacanza contrattuale non venga tolta dagli stipendi del personale a tempo indeterminato, ma venga sterilizzata con una ritenuta mensile di pari importo.