Per il rinnovo dei CCNL dei comparti pubblici non si dovrà attendere molto.
Lo annuncia il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo in un’intervista al Corriere della Sera.
Ma cosa manca alla chiusura? Innanzitutto l’avvio dei negoziati per il rinnovo del triennio 2022-2024, fermi da 2 anni. E allora vediamo qual è la tempistica immaginata dal Ministro in questa fase politica tutta preparatoria per dare inizio alla tornata negoziale, durante la quale il Governo è già intervenuto stanziando 8 miliardi di euro.
I lavoratori dei comparti del pubblico impiego attendono da 2 anni il rinnovo contrattuale che per ora è stato rimpiazzato dall’IVC solo parzialmente. Secondo quanto dichiara il Ministro Zangrillo la partenza dei negoziati è oramai vicino, si parla di “inizio del 2024”.
Ma la situazione non sembra garantire tempi rapidi nelle erogazioni economiche. Tanto più ora che il Governo ha messo nelle tasche dei dipendenti l’anticipo IVC a valere per l’intero 2024. Un esborso da 2 miliardi di euro. Lo ricorda lo stesso Ministro: “Si tratta, in media, di circa 760 euro lordi annui per dipendente”.
Insomma l’anticipo IVC erogato a dicembre non è certo un buon segnale in vista di una accelerazione dei tavoli, che si apriranno da gennaio in poi non senza difficoltà considerato anche la posizione sindacale è che l’incremento economico dovrà arrivare al 18%,
“Se avessimo dovuto mettere tutti i fondi chiesti dai sindacati avremmo dovuto stanziare 32 miliardi – ha precisato il Ministro – . Invece dobbiamo fare un bagno di realtà e prendere atto dei vincoli di bilancio. Con la tornata 2019-2021 sono stati dati aumenti medi del 4%. Questa volta saranno del 6%. Lo considero un buon risultato”.