Assegno di Inclusione, la finestra per presentare l’istanza è aperta da poco più di 24 ore e sono già arrivate migliaia di domande. Alle ore 17 del 18 dicembre, giorno in cui si è aperta la finestra, erano già più di 50 mila.
Domande che arrivano anche dalle famiglie ex percettrici del Reddito di Cittadinanza: si tratta dei nuclei in cui ci sono soggetti disabili, over 60, minorenni o in condizioni di svantaggio. Fondamentale avere un ISEE sotto i 9.360 euro, la stessa soglia che finora ha limitato l’accesso al RdC.
Ed è proprio in merito al paragone fatto da Banca d’Italia tra RdC e Assegno di Inclusione che la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha voluto fare qualche precisazione.
In nemmeno 24 ore, le domande arrivate a destinazione per accedere all’Assegno di Inclusione da 500 euro mensili sono state più di 50 mila. Ciò dimostra come fossero «infondate le preoccupazioni sulla eccessiva complessità della procedura», ha ribadito la Ministra del Lavoro Calderone nel corso della conferenza stampa sull’Adi tenutasi il 18 dicembre.
La Ministra ha anche ammesso di non essere convinta dello studio fatto da Bankitalia riguardo il numero di destinatari dell’Assegno di Inclusione rispetto a quelli che hanno beneficiato del Reddito di Cittadinanza. Secondo “Via Nazionale”, infatti, la platea dei nuclei che possono beneficiare dell’AdI è più ristretta di quella del RdC per effetto delle modifiche ai requisiti di accesso. I potenziali beneficiari passerebbero quindi da 2,1 a 1,2 milioni.
Calderone ha spiegato di non essere affatto convinta dell’analisi fatta: «La mia sensazione è che non si sia guardato agli strumenti e alla riforma introdotta mettendo insieme i due capitoli, il supporto per la formazione e lavoro e l’assegno di inclusione. Al 1° gennaio 2023 avevamo 763 mila nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza in condizione di fragilità, quella è la nostra platea per l’assegno d’inclusione».
Secondo la ministra, la stima fatta da Bankitalia non terrebbe conto del SFL, l’altra misura con cui il Governo ha sostituito il RdC rivolta alle famiglie composte da soli soggetti tra i 18 e i 59 anni occupabili. Le due misure (Assegno di Inclusione e Supporto Formazione e Lavoro, appunto) sono infatti cumulabili, se una famiglia ha i requisiti per accedere a entrambe. Per questo non vanno considerate separatamente.