Cambiano le date del Rimborso Irpef con Modello 730 2023. I contribuenti che attendono l’accredito del proprio conguaglio fiscale non possono far affidamento sulle supposizioni e le precedenti esperienze, come quelle degli scorsi anni.
L’Agenzia osserva delle regole precise in materia di rimborsi fiscali. Regole precise che possono produrre ritardi solo in caso problemi tecnici, come quelli che si sono registrati nei giorni scorsi a seguito dell’attacco di hacker informatici da origine russa agli enti pubblici italiani. Ma vediamo qual è esattamente la situazione.
L’Agenzia delle Entrate non ha mai comunicato che esiste una data fissa per l’accredito del rimborso 730. E’ priva di fondamento quindi ogni voce che circola sul web al riguardo.
L’Agenzia delle Entrate si attiene alle regole del procedimento amministrativo. Ogni passaggio è specificato sul Cassetto Fiscale e visibile al contribuente. Come da circa un mese è noto a molti la data di convalida e che “a breve sarà emesso l’ordinativo di pagamento”. Quello che segue ne è un esempio:
Nelle scorse ore è emersa la notizia di un vasto attacco hacker alla pubblica amministrazione da parte di informatici russi. “Si tratta di Lockbit – scrive il quotidiano Repubblica – , che in passato hanno rivendicato attacchi dello stesso tipo alla Regione Lazio nel 2021 e nel 2022 all’Agenzia delle entrate (questo smentito poi dall’ente). Lockbit è un gruppo di criminali informatici che ha sviluppato diverse versioni del virus ransomware che porta il loro nome“.
L’attacco hackerha colpito anche l’Agenzia delle Entrate? Dietro i ritardi nelle disposizioni di pagamento del Rimborso 730 ci può essere un rallentamento delle attività informatiche dovuto all’esigenza di mettere in sicurezza i dati privati di milioni di contribuenti?
Una precisa risposta a questa domanda probabilmente non l’avremo. Anche perchè l’Agenzia delle Entrate, con Sogei (società informatica che gestisce il sistema), nei giorni scorsi ha prontamente smentito che lo stop ai servizi informatici dalle 00:30 del 14 dicembre fosse riconducibile ad un attacco informatico. Si è trattato di un “malfunzionamento su una infrastruttura IT” risolto poche ore dopo, è stato dichiarato, con “con il ripristino di tutti i servizi erogati”.
Smentita è arrivata anche oggi, da Sogei, che in una nota stampa esclude “categoricamente l’esistenza di attacchi cyber e la sottrazione di dati dalle piattaforme ed infrastrutture tecnologiche dell’Amministrazione Finanziaria”.
Quel che resta è un periodo di attesa per milioni di contribuenti nell’amara consapevolezza che l’appuntamento con l’accredito può anche slittare a dopo Natale.