Ci sono stati grandi film che hanno avuto come protagonisti insegnanti e impiegati? Come il cinema vede i dipendenti pubblici?
Ne abbiamo scelti cinque, con link sul trailer, che raccontano l’evoluzione della società italiana dal secondo dopoguerra ad oggi.
Si tratta di alcuni veri e propri capolavori, qualcuno in anticipo coi tempi, diversi hanno avuto problemi con la censura, forte nell’Italia degli anni ’50.
Totò e i re di Roma è un film di Steno e Mario Monicelli tratto dal racconto di Anton Čechov “morte dell’impiegato”.
Il film è l’unico nel quale Alberto Sordi e Totò hanno recitato insieme ed è famoso per questa battuta entrata nella storia.
L’opera ebbe tagli pesanti da parte della censura come si appalesa in questa scena del film.
Anni Facili à un film del 1953 tratto da un soggetto di Vitaliano Brancati e regia di Luigi Zampa.
Protagonista è un insegnante di liceo interpretato da Nino Taranto, che interpreta magistralmente il ruolo di un integerrimo professore di una cittadina siciliana.
Il film ebbe problemi con la censura di allora principalmente per motivi politici e una richiesta di sequestro da parte del generale Rodolfo Graziani.
Ecco link al trailer del film e sottolineiamo che le musiche furono scritte dal futuro premio oscar Nino Rota e il film fu premiato con il nastro d’argento.
Il maestro di Vigevano ci porta negli anni del boom economico. Diretto da Elio Petri e tratto dal romanzo omonimo di Lucio Mastronardi, il film ottenne un discreto successo, interpretato da Alberto Sordi nel ruolo del maestro Mombelli.
Ecco una scena del film.
Un borghese piccolo piccolo è un altro film di Mario Monicelli tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami.
Il film, che vede Alberto Sordi interpretare il ruolo di un impiegato ministeriale, fu premiato con 3 David di Donatello e 4 Nastri d’argento.
Secondo la critica, questo film segna la fine della commedia all’italiana.
Quo vado è un film del 2016 diretto da Gennaro Nunziante e interpretato da Checco Zalone.
Il film ha avuto oltre 9 milioni di spettatori ed ha battuto il record di incassi con oltre 65 milioni di euro con Checco Zalone che interpreta il ruolo di un dipendente pubblico in mobilità con l’esaltazione di tutti gli stereotipi e i luoghi comuni.