Non basterà la Manovra di Bilancio per tracciare il perimetro delle azioni del Governo in campo economico e fiscale, e quindi lavorativo per il 2024. Entro la fine dell’anno è infatti previsto un Consiglio dei Ministri che prorogherà i termini per le scadenze fiscali e ridurrà da 4 a 3 le aliquote Irpef. Novità ci potranno essere anche per chi attende la proroga dello smart working e l’attuazione delle altre tre deleghe fiscali (adempimento collaborativo, contenzioso e Statuto del contribuente).
L’ultimo Consiglio dei Ministri dell’anno è in programma per giovedì 28 dicembre, proprio alla vigilia dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio alla Camera (29 dicembre).
Quest’anno l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e gli altri Ministri si annuncia essere particolarmente sostanzioso. Sono ancora molte le partite aperte su cui si è concentrata l’attenzione degli esponenti governativi nelle ultime settimane, anche partite rimaste fuori dalla stessa legge di Bilancio per esigenze di dover meglio verificare la copertura.
Sulle pensioni ad esempio, c’è ancora sul piatto l’ipotesi di alzare ulteriormente la soglia di vecchiaia dei medici, portandola dai 70 previsti dalla legge di Bilancio (secondo la versione approvata al Senato) ai 72.
Altro capitolo ancora accesso è la proroga dello Smart working nel pubblico impiego per i lavoratori cd. Fragili dopo la bocciatura del Senato. C’è un problema di copertura finanziaria che andrebbe risolto, ma il tema è certamente in agenda dopo che in Parlamento si è votata la proroga al 31 marzo 2024 per i dipendenti di aziende private con figli di età fino a 14 anni.
Dal 2024 potrebbe cambiare la tassazione sul lavoro con l’attuazione della riforma fiscale Irpef, che farebbe passare da 4 a 3 gli scaglioni di reddito e quindi le aliquote di prelievo.
La principale novità che avrebbe effetto per il solo anno 2024 è l’applicazione dell’aliquota più bassa (23%) fino alla soglia reddituale di 28.000 euro.
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