Il cambio di residenza può modificare il netto degli stipendi NoiPA, nel senso che, se si cambia regione o comune, si possono pagare minori (o maggiori) imposte a seconda di quanto viene deliberato da regioni e comuni.
Le addizionali Irpef sono state introdotte alla fine degli anni ’90 del secolo scorso in base al principio del Federalismo Fiscale.
Una parte di imposte viene pertanto lasciata sul territorio e non accentrata.
Le addizionali Irpef sono trattenute – e versate agli enti locali – per gli stipendi gestiti da NoiPA – dal mese di marzo al mese di novembre.
Si tratta di imposte locali che si calcolano sull’imponibile fiscale dell’anno precedente che si rileva dalla Certificazione Unica;
Ogni Regione e ogni Comune stabilisce l’aliquota da applicare e, quindi, esistono tante addizionali regionali (19 regionali più 2 province autonome) e tante addizionali comunali per tutti i 7900 comuni italiani.
Gli enti locali possono anche proporre più aliquote diversificate per scaglioni di reddito.
La Regione Umbria, per esempio, applica una maggiorazione dello 0,44% per i redditi oltre 28.000,00 euro e dello 0,60% per quelli maggiori.
Tutti gli enti locali devono comunicare al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dipartimento delle finanze, entro il 28 febbraio di ogni anno, le aliquote applicate.
Nei cedolini NoIPA Le addizionali IRPEF sono così codificate:
Le addizionali IRPEF sono legate alla residenza: ma cosa succede se si cambia residenza, per esempio, il 1° aprile 2023 da Palermo a Torino?
In questo caso, le addizionali continueranno ad essere versate, per tutto il 2023 alla regione Sicilia e al Comune di Palermo.
Nel 2024 le addizionali verranno versate ancora alla regione Sicilia (vale la residenza al 1° gennaio 2023) mentre l’acconto dell’addizionale Comunale, verrà versato al comune di Torino.
Dall’anno 2025 l’addizionale regionale verrà versata alla Regione Lombardia e l’addizionale comunale (acconto e saldo) al Comune di Milano.