Il quotidiano romano “Il Messaggero” ha dato notizia, alla vigilia di Natale, che il Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo e quello dell’Università, Anna Maria Bernini, stanno per lanciare una proposta di legge per riservare il 10% dei posti ai giovani sotto i 24 anni.
Il blocco delle assunzioni, promosso da tutti i governi che si sono succeduti negli ulti vent’anni, ha portato ad un vuoto generazionale, mancanza di ricambio, aumento dell’età media di funzionari e impiegati pubblici che ha superato ormai abbondantemente la media dei 50 anni. Il piano del Governo che sta per essere varato, prevede l’assunzione di giovani laureati a tempo determinato, per 36 mesi, con trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato alla scadenza del termine tramite una prova concorsuale.
Il lavoro pubblico diventerebbe economicamente più allettante rispetto al praticantato presso studi legali o lo stage di formazione presso un’azienda.
Tra il 2022 e il 2023, circa 15 mila laureati sono stati assunti a tempo determinato presso Tribunali e Procure della Repubblica.
Il sistema di reclutamento, in questo caso, ha mostrato alcune criticità.
Tantissime sono state le dimissioni di giovani laureati che hanno ritenuto più allettante trasferirsi presso altre amministrazioni con un contratto a tempo indeterminato.
In altri casi, lo stipendio di 1600/1800 euro mensili, risultava insufficiente al costo della vita soprattutto per chi doveva spostarsi da una regione ad un’altra a causa del caro affitti.
Anche l’Agenzia delle Entrate, che è stato uno dei pochi enti a garantire continuità nelle assunzioni, ha dovuto eliminare il tirocinio per non perdere gli elementi migliori.
Preliminarmente i candidati dovranno iscriversi alla piattaforma INPA.
Le prove d’esame per le assunzioni a tempo determinato saranno effettuato tramite una prova preselettiva. Un aspetto molto importante è che le candidature saranno effettuate su base territoriale e le singole amministrazioni pubbliche dovranno effettuare delle convenzioni con le Università del territorio o con quelle delle regioni limitrofe.