Bello pieno il calendario dei pagamenti INPS di gennaio 2024. D’altronde l’anno è nuovo, ma le prestazioni da erogare sono sia nuove che vecchie: a gennaio INPS pagherà la NASpI, le pensioni, la Carta Acquisti, l’Assegno Unico, il trattamento integrativo e il SFL. Fa il suo debutto sulla scena l’Assegno di Inclusione.
Come ogni mese, anche gennaio comincia con il pagamento delle pensioni. L’importo che spetta a chi non lavora più perché pensionato arriverà mercoledì 3 gennaio, sia ai titolari di conto corrente postale che bancario.
Tuttavia, chi volesse prelevare la somma presso gli sportelli postali deve rispettare il calendario per il prelievo di Poste Italiane suddiviso per iniziale del cognome:
Ricordiamo che la pensione di gennaio sarà la prima dell’anno a essere rivalutata all’inflazione: i titolari di pensione fino a 4 volte il minimo godranno di un aumento del 5,4%, per tutti gli altri l’aumento scenderà man mano che sale l’importo mensile della pensione. Si parla, in questo caso, di un adeguamento parziale.
Subito dopo arriva l’accredito della NASpI, l’indennità che spetta a chi ha perso il lavoro involontariamente. Il pagamento è mensile e fa riferimento al mese precedente: a gennaio, quindi, INPS liquida la mensilità di dicembre.
I giorni interessati sono quelli intorno al 10 del mese, anche se a gennaio è lecito aspettarsi un lieve slittamento di qualche giorno. Visto che il 1° dell’anno è festivo, le lavorazioni dell’indennità sono attese tra il 2 e il 3 gennaio e il pagamento arriva circa 7/8 giorni dopo. Gli accrediti della NASpI dovrebbero quindi iniziare non prima di mercoledì 10 o giovedì 11 gennaio.
Ricordiamo che per non incappare nella sospensione della NASpI occorre comunicare a INPS, entro il prossimo 31 gennaio, il reddito presunto.
Confermato anche nel 2024 l’Assegno Unico per i genitori che hanno figli a carico. Da quest’anno il pagamento arriverà a tutti su IBAN, senza distinzioni, anche a chi percepisce l’Assegno di Inclusione o il Supporto Formazione e Lavoro. Chi nel 2023 percepiva il Reddito di Cittadinanza comunque potrà continuare a riscuotere l’Assegno Unico sulla Carta RdC, ma solo fino al 28 febbraio.
Date prefissate per l’accredito ancora non ce ne sono. Tuttavia, nel 2023 le date più gettonate per l’erogazione dell’Assegno Unico sono state quelle tra il 15 e il 20 del mese, pertanto a gennaio è logico aspettarsi il pagamento tra lunedì 15 e venerdì 19. Pagamento che, ricordiamo, quest’anno può arrivare fino a 200 euro mensili se l’ISEE non supera i 17.090,61 euro.
L’Assegno di Inclusione ha sostituito il RdC nelle famiglie con un ISEE sotto i 9.360 euro e in cui c’è almeno un soggetto disabile, over 60, minorenne o in condizione di svantaggio.
Avendo rimpiazzato il Reddito di Cittadinanza è logico aspettarsi l’accredito nei giorni in cui arrivava l’RdC: il 15 o il 27 del mese (eventualmente a gennaio il 26, visto che il 27 è sabato). Date ufficiali ancora non ce ne sono e comunque l’accredito è garantito da gennaio, fatti salvi la sottoscrizione del PAD entro dicembre e l’esito positivo della istruttoria.
Per le famiglie composte da soggetti tra i 18 e i 59 anni e con un ISEE entro i 6.000 euro, invece, il Governo ha istituito il Supporto Formazione e Lavoro. In questo caso il pagamento (350 euro mensili per un anno) arriva solo quando il richiedente inizia a frequentare un corso di formazione o un’attività formativa.
Inoltre, il pagamento non parte finché il soggetto non dichiara, attraverso la sottoscrizione di 2 patti, che si è attivamente messo alla ricerca di un impiego.
I pagamenti saranno effettuati dall’INPS nelle seguenti scadenze:
Ecco quindi che tornano le date del 15 e del 27 a fare da spartiacque. Prima di lunedì 15 gennaio, insomma, sarà difficile che gli accrediti del SFL si sblocchino.
Rinnovata nel 2024 anche la Carta Acquisti, caricata ogni 2 mesi con 80 euro da spendere per fare la spesa, pagare le bollette o in farmacia e/o parafarmacia. La misura spetta ai cittadini over 65 o a chi ha figli sotto i 3 anni di età.
Le ricariche avvengono sempre nei mesi dispari, quindi anche a gennaio. Tuttavia, essendo la misura collegata all’ISEE (non se ne può beneficiare se l’ISEE supera gli 8.052,75 euro) e tenendo presente che per presentare l’ISEE aggiornato c’è tempo fino al 31 gennaio, la prima ricarica dell’anno potrebbe slittare a febbraio, come successo anche nel 2023.
Infine, tra la metà e la fine di gennaio dovrebbe arrivare il Bonus Ex Renzi, noto anche come trattamento integrativo. INPS lo riconosce tutti i mesi ai titolari di NASpI e DIS-COLL il cui reddito annuo non supera i 15 mila euro.
L’accredito, che si aggira sui 100 euro, arriva dopo il pagamento dell’indennità di disoccupazione: è quindi atteso nella settimana tra il 15 e il 19 gennaio, anche se non sono esclusi slittamenti a fine mese. Le date, poi, non sono le stesse per tutti i percettori, pertanto qualcuno potrebbe dover attendere qualche giorno in più.
A gennaio attendono il pagamento anche i braccianti agricoli che a dicembre non hanno ricevuto la somma spettante. Anche per loro è probabile che l’accredito arrivi dopo il 15. Trattandosi di un conguaglio, in questo caso l’importo dovrebbe superare i 100 euro.