Continuano ad essere al centro delle cronache economiche e sindacali le scelte del gruppo Stellantis. Da mesi il gruppo automobilistico che detiene marchi come Fiat, Crysler, Peugeout, Jeep, ecc. ha avviato una vasta riorganizzazione dei siti produttiviti in tutta Europa nell’ottica della conversione verso l’elettrico.
Questa volta ad essere coinvolta è la storia fabbrica di Bielsko Biala in Polonia, dove sono state prodotti per anni i motori Fiat 1.3 Multijet. La novità arriva da Wanda Struzyk, presidente dell’organizzazione sindacale aziendale Solidarnosc sul quotidiano locale Dziennik Zachodni.
Secondo quanto si apprende, la notizia sarebbe stata confermata dai vertici aziendali proprio su richiesta di Solidarnosc. La chiusura avverrà entro la fine del 2024 e una parte di 486 licenziati potrà essere ricollocato lavoro in altri stabilimenti Stellantis in Polonia, a Tychy o Skoczow.
La scelta di ridurre la produzione in Polonia è certamente in linea con la politica del gruppo guidato da Carlos Tavares di investire nella produzione di batterie in Francia e Germania. Che a breve si sposterà anche in Italia, a Termoli, dove sarà realizzata una Gigafactory proprio dalla società ACC, specializzata nella produzione delle batterie.
La chiusura del sito polacco e parallelamente la scelta di avviare un piano di riconversione industriale a Termoli, entrambe fabbriche specializzate nella produzione di motori, rappresenta certamente un segnale positivo nei confronti del nostro Paese.
Sulle batterie si preferisce investire in Italia e non in Polonia. E’ questo il senso del messaggio lanciato da Stellantis che mira anche a salvaguardare parte della manodopera locale. Ma su questo i sindacati sono molto vigili e marcano “a uomo” la dirigenza italiana del gruppo. Il piano prevede l’ampliamento dell’attuale sito con nuovo impianto di 1,2 milioni di metri quadri e produrrà 40 GWh, come in Germania e in Francia. Previsto l’inserimento di 2.000 dipendenti entro il 2029.