I lavoratori della Vigilanza privata e dei Servizi Fiduciari potranno presto avere un nuovo aumento stipendiale di 100 euro. Aziende e sindacati del settore sono da tempo impegnate in un confronto per adeguare nuovamente i minimi retributivi dopo l’accordo del 30 maggio 2023, che aveva portato 140 euro in più dopo 7 anni di caranza contrattuale.
Troppo pochi, avevano detto i sindacati all’indomani della firma, giunta dopo anni di vertenze anche giudiziarie e sentenze che avevano catalogato il CCNL tra quelli che stabilisce salari al di sotto della soglia di povertà e a rischio ‘sfruttamento della manodopera’.
Da mesi le associazioni datoriali del settore Anivip, Assiv, Univ, Legacoop Produzione e Servizi, Agci Servizi e Confcooperative Lavoro e Servizi e i sindacati dei lavoratori Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, negoziano per rivedere l’intesa di maggio. Insufficiente, per il sindacato, a dare dignità ai lavoratori del settore, specie quelli dei servizi fiduciari (vigilanza non armata) che ha minimi che si collocano attorno ai 6 euro orari.
I sindacati puntano a portare tutte le aziende del settore verso i nuovi minimi, con un aumento del 38% entro la scadenza del CCNL del 30 aprile 2026.
Il punto di riferimento di Filcams-Fisascat-Uiltucs è l’accordo sottoscritto dalla cooperativa Servizi Fiduciari, già aderente al consorzio Sicuritalia Group Service, che prevede un rialzo del 38% per 6.279 lavoratori dei servizi fiduciari (vigilanza non armata). Per questi lavoratori i minimi saliranno a 1.380 euro al mese. Sulla stessa scia si sta collocando la società Cosmopol.
Ecco perchè i sindacati, forti di questi risultati raggiunti a livello aziendale, puntano a rivedere gli stipendi per l’intera platea.