Assegno di Inclusione, ricarica più bassa a chi prende questi Trattamenti Assistenziali

Dallo scorso 18 dicembre è possibile presentare domanda a Inps per avere l’Assegno di Inclusione, il nuovo trattamento di sostegno al reddito voluto dal Governo Meloni per sostituire il Reddito di Cittadinanza.

La misura è erogata in presenza dei requisiti. In particolare l’importo viene determinato in base al Reddito Familiare che non deve essere superiore a 6.000 euro, salva l’applicazione della scala di equivalenza.

Reddito Familiare aumenta con i Trattamenti assistenziali

Come sottolineato dalla circolare Inps n. 105 del 16 dicembre 2023 nella determinazione del Reddito familiare devono però essere detratti i Trattamenti assistenziali inclusi nell’ISEE.

Mentre devono essere sommati al Reddito familiare tutti quei trattamenti in corso di godimento da parte degli stessi componenti, che saranno rilevati nell’ISEE futuro, fatta eccezione di quelli percepiti in ragione della condizione di disabilità e per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi (cioè che non dipendono dalla condizione economica).

I trattamenti assistenziali che vanno sommati al Reddito familiare determinano una riduzione dell’importo massimo dell’Assegno percepito.

I trattamenti assistenziali sono comunicati dagli enti erogatori entro quindici giorni dal riconoscimento al Sistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali (SIUSS).

Trattamenti assistenziali che tagliano l’Assegno di Inclusione

I Trattamenti assistenziali che andranno a decurtare l’importo della ricarica sono quelli che si vanno a sommare al Reddito familiare. Si tratta delle prestazioni percepite nell’anno in corso relativamente a tutti i componenti il nucleo familiare.

Il Ministero del Lavoro ha fatto questa elencazione:

  • Carta Acquisti Ordinaria;
  • Assegno di maternità dei Comuni (MAT);
  • Assegno per il nucleo familiare dei Comuni;
  • Contributi economici, anche Una tantum, a integrazione del Reddito familiare di persone bisognose.

L’elencazione appare incompleta, considerato che Inps con la circolare n. 548 del 3 febbraio 2022, uscita durante la vigenza del Reddito di Cittadinanza, aveva emanato una lista di 10 prestazioni in grado di decurtare la ricarica mensile dell’abrogato sussidio. In quell’occasione l’Istituto di Via Ciro Il Grande, d’intesa con il Ministero del Lavoro, taglio gli importi a partire dalla mensilità dei gennaio, destando numerose proteste tra i percettori.

Secondo la citata circolare Inps del 2022, le prestazioni che si aggiungono al Reddito familiare sono anche queste:

  • pensione e assegno sociale;
  • maggiorazioni dell’assegno sociale (art. 70, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388);
  • maggiorazione dell’aumento della pensione sociale (art. 2 della legge 29 dicembre 1988, n. 544);
  • maggiorazione sociale (art. 1 della legge n. 544/1988, art. 69 della legge n. 388/2000 e art. 38 della legge 28 dicembre 2001, n. 448);
  • importo aggiuntivo previsto per le pensioni integrate al trattamento minimo (commi 7 e 10 dell’articolo 70 della legge n. 388/2000);
  • quattordicesima (art. 5, commi 1 e 2, del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127).

Occorre ricordare infine che sono incluse le pensioni dirette e indirette, in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, con decorrenza successiva al periodo di riferimento dell’ISEE.

Altri Trattamenti assistenziali esclusi dal Reddito Familiare

Il Ministero del Lavoro ha anche chiarito che non rientrano nei Trattamenti assistenziali:

  • l’Assegno unico e universale
  • il Reddito di Inclusione e il Reddito di Cittadinanza o altre misure nazionali o regionali di contrasto alla povertà
  • erogazioni riferite al pagamento di arretrati
  • riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi
  • esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi
  • erogazioni a fronte di rendicontazione di spese sostenute, le erogazioni in forma di buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi
  • bonus nido annuo da 3.000 con ISEE non superiore a €. 25.000 o da €. 2.000 con ISEE fino a €. 40.000, quale rimborso spese
  • indennità di accompagnamento, pensione di invalidità e indennità di frequenza e tutte le provvidenze percepite in ragione della condizione di disabilità (art. 2 co. 9 DL 48/23)

Assegno di Inclusione decurtato

L’Assegno di Inclusione che le famiglie riceveranno a partire dalla fine di gennaio, sarà, pertanto, decurtato dell’importo relativo ai trattamenti assistenziali in corso di godimento.

Conoscere in anticipo l’importo dell’AdI è possibile, utilizzando il CALCOLATORE AUTOMATICO di TuttoLavoro24.it disponibile cliccando qui. Il valore risultante non tiene conto dell’eventuale quota di contributo per l’affitto e dell’eventuale decurtazione per il godimento di trattamenti assistenziali.