Il primo accredito dell’Assegno Unico del 2024 potrebbe arrivare con un importo lievitato o decurtato: in questi primi giorni del mese, infatti, buona parte dei beneficiari della prestazione per i figli a carico, accedendo al proprio Fascicolo Previdenziale sta trovando degli importi extra, calcolati in negativo o in positivo sulla propria mensilità di Assegno Unico.
Vediamo di che si tratta.
I pagamenti dell’Assegno Unico di gennaio partiranno mercoledì 17. INPS sta utilizzando questi primi giorni del mese che ci separano dagli accrediti per effettuare dei ricalcoli e riconoscere, eventualmente, i conguagli.
Nel corso del 2023, infatti, qualcuno potrebbe aver ricevuto di più di quanto gli spetta in base alla sua situazione economica e familiare. Oppure, al contrario, potrebbe aver riscosso una somma inferiore a quella alla quale avrebbe diritto in base al suo ISEE.
Nel primo caso, a gennaio 2024 INPS effettua un conguaglio a debito, trattenendo quanto pagato in più durante l’anno passato. Nel secondo caso, invece, si tratta di un conguaglio a credito: INPS accredita questo mese quanto non pagato in passato.
Le foto che seguono spiegano bene le due situazioni:
La foto di sinistra rappresenta un conguaglio a debito dal valore di 350 euro: davanti alla somma che INPS trattiene, infatti, c’è il segno meno. La foto di destra invece è un conguaglio a credito: il percettore riavrà da INPS 375 euro.
Per quanto riguarda i conguagli a debito, l’Istituto Previdenziale fa sapere che, in caso di importi molto alti, la trattenuta avverrà a rate e non potrà superare il 20% del totale della rata mensile spettante in pagamento. In pratica, INPS decurterà l’Assegno Unico del 20% ogni mese (il quinto dell’importo) finché non avrà recuperato l’intero ammontare.