L’indennità di turno spetta anche ai lavoratori in ferie: lo ha ribadito la Cassazione in una recente ordinanza che si è adeguata all’orientamento della Corte di Giustizia Europea.
Alla base della sentenza c’è il mancato riconoscimento durante le ferie dell’indennità di turno ai macchinisti e ai capitreno di Trenord, il servizio ferroviario della Lombardia. Vediamo nel dettaglio.
L’indennità di turno è un emolumento aggiuntivo alla normale retribuzione del lavoratore perché impegnato in attività a ciclo continuo organizzate su turni. E’ un’indennità collegata alla presenza. Tuttavia, secondo la Corte di Giustizia Europea, tale indennità va riconosciuta anche durante il periodo di ferie.
Il motivo è semplice, scrive la Corte europea, occorre «assicurare al lavoratore una situazione che, a livello retributivo, sia sostanzialmente equiparabile a quella ordinaria nei periodi di lavoro». Questo perché, spiega la Cassazione, «una diminuzione della retribuzione potrebbe dissuadere il lavoratore dall’esercitare il diritto alle ferie. Qualsiasi incentivo o sollecitazione che potrebbe indurre i dipendenti a rinunciare alle ferie è incompatibile con gli obiettivi del legislatore europeo, che si propone di assicurare ai lavoratori il beneficio di un riposo effettivo, anche per un’efficace tutela della loro salute e sicurezza».
In pratica, vedendosi diminuire lo stipendio durante il periodo di riposo, i lavoratori (in questo caso il personale mobile delle ferrovie) potrebbero preferire non andare in ferie, non usufruendo quindi di un loro diritto.
La Cassazione, seguendo il diktat della Corte di Giustizia Europea, ha dunque invalidato la clausola dell’accordo sindacale applicato da Trenord che prevedeva un taglio delle indennità sullo stipendio durante le ferie del 25-30%. Adesso l’azienda è obbligata a restituire ai macchinisti importi che oscillano tra i 5 e i 20 mila euro.
Il principio recepito dalla Corte di Cassazione sulla base del pronunciamento della Corte di Giustizia Europea può trovare applicazione anche in altri settori produttivi in cui si lavora a ciclo continuo e in cui i lavoratori, oltre alla normale paga oraria, percepiscono quindi l’indennità di turno.
È il caso dei lavoratori a cui si applica il CCNL Metalmeccanica Industria, che in passato si sono scontrati con il medesimo problema, ottenendo – anche qui – un pronunciamento giurisprudenziale favorevole.
Già nel 2011 infatti, con la sentenza n. 9612 del 2 maggio, la Corte di Cassazione si era espressa a favore del riconoscimento della maggiorazione del turno anche nei giorni di ferie, malattia o infortunio: «le indennità vanno computate come sarebbero state percepite in ipotesi di effettiva erogazione della prestazione». Questo perché le maggiorazioni costituiscono una componente non accidentale della retribuzione.
La sentenza della Cassazione che vede protagonisti i macchinisti di Trenord, quindi, oltre a recepire il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, non fa altro che confermare quanto già stabilito in precedenza con riguardo ai lavoratori metalmeccanici.