SFL 350€, solo 24.000 percettori e 11.000 assunti: cosa non va

Supporto Formazione e Lavoro (SFL), puntuali come annunciato dall’INPS arrivano i dati riguardo il sussidio mensile da 350 euro che dallo scorso settembre coinvolge i cittadini tra i 18 e i 59 anni appartenenti a famiglie con ISEE entro i 6.000 euro.

Per accedere al sussidio occorre intraprendere un percorso di politica attiva del lavoro: frequentare un corso di formazione, svolgere un lavoro socialmente utile o un progetto di utilità collettiva (PUC), fare uno stage o il servizio civile, ecc. Sono varie le attività – precisamente 9 – che si possono fare in cambio dei 350 euro mensili.

I numeri diffusi dalla Ministra del Lavoro Marina Calderone spiegano proprio come queste attività abbiano attecchito e quanti, grazie a queste, abbiano trovato un nuovo impiego.

SFL 350 euro, in quanti lo prendono?

Il Supporto Formazione e Lavoro non durerà in eterno: il percettore può contarci solo per un massimo di 12 mesi, non rinnovabili. Scopo del sussidio è infatti quello di accompagnare il soggetto mentre questi si attiva nella ricerca di un impiego.

Secondo i dati divulgati dalla Ministra del Lavoro, le persone che finora hanno ricevuto l’indennità mensile di 350 euro sono 24 mila. Le domande accolte sono più del doppio (toccano quota 56 mila), mentre i percorsi di politica attiva del lavoro raggiungono i 160 mila iscritti. Da ciò si evince che i percettori del SFL sono destinati a crescere molto repentinamente.

Tra i 24 mila che già hanno iniziato a riscuotere l’assegno mensile ci sono:

  • 4.100 persone che frequentano i corsi di formazione regionali;
  • 2.600 percettori che hanno fatto l’orientamento specialistico per l’attivazione al lavoro;
  • 1.600 soggetti coinvolti in progetti di utilità collettiva promossi dai comuni (i cosiddetti PUC).

Certo, si riscontrano ancora delle difficoltà. I corsi di formazione gestiti dalle regioni, per esempio, non hanno avuto un grande successo: rispetto ai percettori totali, infatti, solo un sesto frequenta i corsi. I partecipanti dunque sono ancora pochi, sia al Nord che al Sud Italia.

Tra Nord e Sud però le problematiche che si riscontrano sono opposte: al Nord i livelli di disoccupazione sono più bassi e i corsi organizzati sono vari. Si fatica pertanto a raggiungere il numero minimo di partecipanti per far partire i corsi, come succede in Toscana. Le regioni del Sud, al contrario, registrano notevoli ritardi nell’avvio dei corsi e alcune nemmeno li hanno imbastiti.

Di contro, c’è da dire che sono circa 11 mila le persone che da settembre a ora sono state assunte mentre percepivano il Supporto Formazione e Lavoro. Per incrementare questo numero e migliorare la situazione laddove si riscontrano problematiche, il ministero del Lavoro intende coinvolgere maggiormente le Agenzie per il Lavoro.