Il Supporto Formazione e Lavoro è partito il 1° settembre 2024. A distanza di 4 mesi dall’avvio della prima delle due misure destinate a sostituire il Reddito di Cittadinanza si può fare un primo bilancio grazie ai dati Inps divulgati dal Ministero del Lavoro.
La panoramica sul SFL non è delle migliori, poiché mette in luce che su 155.049 soggetti richiedenti solo 55.801 ha avuto la domanda accolta.
Ancor meno sono coloro che hanno avuto l’erogazione del beneficio. Si tratta di 23.062 persone, che corrisponde ad appena il 41% del totale dei beneficiari. Ciò significa che il 59% è ancora senza pagamenti.
Il SFL non è un trattamento di sostegno al reddito, una misura contro la povertà. Il suo obiettivo non è quello di garantire a tutti un reddito minimo, insomma non è come il Reddito di Cittadinanza o come l’Assegno di Inclusione.
E’ una indennità che spetta ai disoccupati che, in presenza dei requisiti, accettano di essere introdotti nei percorsi di politica attiva del lavoro e di svolgere almeno una di queste 9 attività.
Se il percorso non è avviato oppure, se avviato, Inps non ne è a conoscenza (anche per ritardi nelle comunicazioni tra enti), le disposizioni di pagamento dell’indennità di 350 euro non arrivano. Ed è ciò che sta accadendo a decine di migliaia di richiedenti che pur aver rispettato tutti gli adempimenti, iscrizione sulla piattaforma SIISL e sottoscrizione del PAD, continuano a rimanere fuori.
Il PAD (patto di attivazione digitale) è stato infatti firmato da 450.000 soggetti, scrive il ministero. Il dato è aggiornato al 7 gennaio 2024. Per loro il primo pagamento, salvo il buon esito delle verifiche, arriverà il prossimo 26 gennaio 2024.