Assegno di Inclusione, se non si sta attenti c’è il rischio che il sussidio venga accreditato su più carte, e quindi suddiviso in più parti.
Vediamo dunque cosa fare per evitare che l’assegno venga diviso tra più beneficiari.
L’Assegno di Inclusione spetta alle famiglie in cui l’ISEE non supera i 9.360 euro e in cui c’è almeno un membro disabile, over 60, minorenne o in condizione di svantaggio. L’importo è di 500 euro se il Reddito familiare è pari a zero (più basso o più alto in determinate circostanze, a seconda dei componenti familiari) erogati per 18 mesi e rinnovabili. (Per conoscere in anticipo l’importo del tuo Assegno di Inclusione usa il CALCOLATORE AUTOMATICO cliccando qui).
Proprio come funzionava per il Reddito di Cittadinanza, l’assegno arriverà sulla carta di inclusione della famiglia. A differenza del RdC però ogni membro potrà avere la sua carta con la quota di sua competenza. Se si opta per la suddivisione dell’importo, la ricarica verrà frammentata in più parti e ogni componente avrà la cifra che gli spetta.
C’è chi può preferire la suddivisione dell’importo e chi no. Come fare dunque per mantenere integra la ricarica ?
La decisione di suddividere l’importo dell’assegno di inclusione su più carte la si prende quando si invia la domanda. Al quadro D dell’istanza comparirà questa schermata:
Come si vede in foto, il testo della casella recita: “Richiedo che il beneficio venga attribuito ai singoli componenti maggiorenni del nucleo familiare che esercitano le responsabilità genitoriali o sono considerati nella scala di equivalenza, individuati dalla DSU in corso di validità, riconoscendo a ciascuno la quota pro-capite“.
Chi preferisce la suddivisione dell’importo tra i vari componenti dovrà spuntare questa casella. Altrimenti, nel caso in cui si preferisca avere tutto l’importo sulla stessa carta non bisognerà fare nulla: il quadro D, infatti, va compilato solo nel caso in cui si richieda l’individualizzazione della Carta di Inclusione.