Nell’ISEE precompilato 2024 andranno inclusi i titoli di Stato fino a 50.000 euro, almeno per il momento e finché non cambierà la disciplina ISEE.
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto che i BOT, i BTP, i Buoni fruttiferi postali e gli altri titoli obbligazionari statali (compresi i Libretti di Risparmio statali) fossero esclusi dal computo dell’ISEE fino a un massimo di 50.000 euro. Ma con un messaggio chiarificatore, INPS specifica che la novità non sarà attiva fin da subito.
L’ISEE favorisce l’accesso a molte prestazioni assistenziali ed è in grado di influire sull’importo delle stesse (come succede per esempio con l’Assegno Unico). Ogni anno, quindi, chi intende accedere a tali prestazioni deve rinnovare l’indicatore ISEE. Per farlo può o rivolgersi a un CAF presentando la DSU, oppure utilizzare l’ISEE precompilato.
Il modello precompilato contiene i dati autodichiarati dal cittadino e altri pre-inseriti dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate (tra cui i patrimoni mobiliari e immobiliari, i redditi ai fini IRPEF, i trattamenti erogati dall’INPS, ecc.). Confermando la correttezza di quanto già inserito nella dichiarazione, il cittadino potrà quindi ottenere l’attestazione ISEE in tempi molto brevi e semplicemente collegandosi al sito dell’INPS, nell’apposita sezione.
L’ISEE è una fotografia della condizione economica e patrimoniale del nucleo familiare relativa a due anni prima. Per l’ISEE 2024 si tengono conto i dati al 2022.
La legge di Bilancio per il 2024 ha stabilito che nel calcolo ISEE non devono essere considerati i titoli di Stato fino a un valore di 50 mila euro, così da incentivarne l’acquisto da parte dei cittadini.
Tuttavia INPS ha chiarito che tale novità non sarà operativa fin da subito. Come scritto nel messaggio n. 165 del 12 gennaio, infatti, «l’entrata in vigore della disposizione che consente di escludere dall’ISEE i titoli di Stato (BOT, BTP, CTS, ecc.) e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato (i prodotti di raccolta del risparmio postale), non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE».
Pertanto, rimane l’obbligo per le DSU presentate a partire da gennaio 2024, anche le precompilate, di indicare tutti i rapporti finanziari così come stabiliti dal DPCM del 5 dicembre 2013, n. 159 e posseduti al 31 dicembre 2022 dai soggetti componenti il nucleo familiare. La novità prevista dalla legge di Bilancio sarà operativa, dal momento in cui sarà modificato il decreto del 2013.