Il Reddito di Cittadinanza è ufficialmente abolito dallo scorso 1° gennaio, tuttavia sembra che i pagamenti non si siano ancora conclusi.
INPS, infatti, è alle prese con gli accrediti di alcune mensilità arretrate rimaste da pagare. Siccome la Carta RdC è ancora attiva, in queste ore qualcuno potrebbe trovarci ricaricate le somme spettanti.
Il Reddito di Cittadinanza non esiste più ed è stato sostituito dall’Assegno di Inclusione e dal Supporto Formazione e Lavoro.
Tuttavia, può essere capitato che in passato alcuni beneficiari non abbiano ricevuto qualche mensilità. La cancellazione del RdC non comporta l’automatica cancellazione del diritto ad avere i pagamenti che spettano. Pertanto, proprio in questi giorni, INPS sta provvedendo a mettersi in pari con gli accrediti, così da liquidare definitivamente la pratica RdC.
La conferma giunge direttamente da un ex percettore del sussidio, il quale ha ricevuto in data 16 gennaio la notifica di un movimento di accredito sulla PostePay:
La ricarica giunta martedì 16 gennaio, fa sapere lui, è relativa al mese di novembre 2023. D’altronde, come detto, la Carta RdC è ancora attiva così che INPS possa accreditarci sopra sia le mensilità RdC arretrate (come nel caso appena visto) sia l’integrazione per i figli a carico.
Chi percepiva l’Assegno Unico su RdC, infatti, potrà continuare a riscuotere la relativa quota sulla Carta RdC fino a febbraio 2024, a meno che non abbia presentato domanda di Assegno Unico a INPS prima di tale scadenza. Da marzo, invece, gli ex percettori con figli a carico dovranno obbligatoriamente presentare l’istanza per continuare a percepire l’Assegno Unico.