Arrivano le istruzioni Inps sull’applicazione del Bonus contributivo detto anche ‘Bonus Meloni’. Si tratta dell’esonero parziale dei contributi confermato per il 2024, già vista nella seconda parte del 2023 (luglio-dicembre).
Le istruzioni dell’ente previdenziale arrivano con la circolare n. 11 del 16 gennaio 2024, che conferma buona parte della informazioni già a disposizione con la Legge di Bilancio e aggiunge alcuni aspetti applicativi.
L’esonero sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) consiste in una riduzione parziale degli oneri in capo a lavoratore.
Le aliquote per il 2024 sono:
Significa che l’importo dovuto a Inps a titolo di contributi previdenziali per il lavoratore si riduce del 6 oppure 7% a seconda delle fasce reddituali mensili.
Per fare un esempio nel caso di contributi previdenziali dovuti per il 9,19 per cento (aliquota dipendenti lavoro privato), il prelievo contributivo si riduce al 3,19 per cento, per effetto dell’applicazione della riduzione del 6%. Lo stesso sistema di applica nel caso di riduzione del 7%.
E’ importante sapere che i datori di lavoro per applicare la percentuale corretta dovranno considerare la singola retribuzione mensile, parametrata per tredici mensilità.
Il rateo di tredicesima è a tutti gli effetti sterile ai fini dell’applicazione dell’esonero IVS: né se viene liquidato mensilmente, né se viene erogato in un’unica soluzione in occasione della festività natalizia.
Le soglie retributive fissate dalla legge devono quindi essere conteggiate al netto del rateo di tredicesima ed anche di quattordicesima, se prevista dal CCNL applicato al rapporto di lavoro.
Il limite retributivo stabilito dalla legge è tassativo. In caso di superamento mensile della soglia di 2.692 euro, il lavoratore non avrà diritto all’esonero né al suo recupero a conguaglio. Né si applicano conguagli ‘a debito’.
Questo anche nel caso in cui l’incremento retributivo è solo temporaneo: pensiamo al caso dell’erogazione di retribuzioni arretrate, oppure maggiorazioni per lavoro straordinario, notturno e domenicale.
Il bonus si applica sia ai lavoratori dipendenti dei settori privati che dei comparti del pubblico impiego.
Continuano a rimanere esclusi i lavoratori domestici per espressa previsione legislativa. Anche nel 2023 il Bonus Meloni non era stato previsto per le buste paga di colf, badanti, baby sitter e custodi. Si conferma quindi questa incomprensibile scelta del Governo, che di contro, non ha introdotto alcun altra misura compensativa a favore di queste categorie lavorative.